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Lucrezia Ottanelli, un infermiera Elbana a Milano in prima linea contro il COVID-19

Ques­ta è Lucrezia Ottanel­li, Capo­liverese DOC, classe 1989, lavo­ra come infer­miera al Poli­clin­i­co di San Dona­to (Mi).
Ho conosci­u­to Lulù (così la chi­amo da sem­pre) tan­ti anni fà, unite da una pas­sione che ci ha legate per anni, la Pallavo­lo.
Io sono sem­pre sta­ta agile ma una mez­za car­tuc­cia (e sono rimas­ta tale), lei invece era pic­ci­na ma già altissi­ma, ricor­do la pri­ma vol­ta che la vidi, chiesi quan­ti anni avesse al Pres­i­dente del­la soci­età il quale mi rispose: “8 meno di te”, restai sen­za parole e provai un pò di sana invidia.
È sem­pre sta­ta un buon esem­pio in palestra, non salta­va qua­si mai gli allena­men­ti, era sem­pre pre­sente alle par­tite, così come i suoi gen­i­tori Mon­i­ca Bernar­di­ni e Mar­cel­lo Ottanel­li che la seguiv­ano ovunque. La cosa che mi è sem­pre piaci­u­ta di Lucrezia è sem­pre sta­to il suo sor­riso, la sua solar­ità, il suo ten­dere sem­pre una mano, la sua bon­tà, insom­ma il gigante buono al fem­minile.
Oggi è una gio­vane don­na di 31 anni e come si può vedere dal­la foto lavo­ra in pri­ma lin­ea a stret­to con­tat­to con questo bas­tar­do di SARS-CoV­‑2, in ter­apia inten­si­va con l’im­mane sof­feren­za delle per­sone col­pite, con una ves­tizione impeg­na­ti­va che non per­me­tte neanche di fare pipì e tut­to il resto che ci han­no rac­con­ta­to in questo lun­go peri­o­do i TG e abbi­amo let­to in inter­net.
Di sicuro Lulù con­vive con la pau­ra, ma ques­ta non ha fer­ma­to né il suo sen­so del dovere, né il suo spir­i­to di sac­ri­fi­cio tan­to meno la sua uman­ità, bas­ta vedere i suoi occhi sor­ri­den­ti e pos­i­tivi sot­to la maschera che indos­sa.
Sono molto orgogliosa di te, gra­zie per tut­to quel­lo che state facen­do in quest’e­mer­gen­za san­i­taria, e quel­lo che fate sem­pre (anche se trop­po spes­so viene dimen­ti­ca­to).
I medici non sono tut­ti uguali e neanche gli infer­mieri del resto, ma per for­tu­na la mag­gior parte vivono anco­ra il loro mestiere con pas­sione e dedi­zione pren­den­do il tut­to come una vera e pro­pria mis­sione da com­piere nel migliore dei modi con uman­ità.
Gli infer­mieri per me sono col­oro che non fug­gono mai allo sguar­do di chi sof­fre nei momen­ti dif­fi­cili e spes­so gli sguar­di dicono molto più di tante parole, le maschere che indos­sate non impedis­cono di ras­si­cu­rare con gli occhi e con amore chi è in quei let­ti di ospedale.
Stai atten­ta Lulù, un forte abbrac­cio col­let­ti­vo dal tuo scoglio.
Mar­i­an­gela Bar­al­la

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