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Manchette di prima

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Quello che l'altri dovrebbero di'

Manchette di prima

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Il buongiorno da Silver Air, volare significa anche questo, volare fornisce un’altra prospettiva alle cose…

“las­cio le nuv­ole alle spalle, tut­to pare fer­mo, immo­bile. Come su un dis­eg­no a tem­pera di mio figlio si notano solo i con­torni del­l’iso­la e del mare che la cir­con­da, una grande las­tra di vetro blu dove il Sole esplode in frange acce­can­ti, men­tre la lin­ea pre­cisa del­la cos­ta si perde lon­tana da nord a sud.
Inizio a planare, gli occhi vibra­no al ven­to, le cose si stan­no definen­do, scor­go le prime auto che scor­rono lente, i tet­ti con le sue parabole, le strade che tagliano a spic­chi il paese, i campi divisi da per­fette geome­trie e il resto las­ci­a­to libero alla natu­ra con le forme più dis­parate.
Dall’alto tut­to è cal­mo, pare fer­mo e immo­bile, invece si muove con la gius­ta rif­les­sione e armo­nia.
Non cogli i det­tagli, ma ne com­pren­di l’in­sieme, è bel­lo vedere dal­l’al­to, rara­mente guardiamo le cose dal­l’al­to, si cat­tura la parte supe­ri­ore, quel­la lon­tana dagli occhi e dal cuore (avete prova­to a guardarvi in tes­ta?), non si vedono le gambe, nes­suno può fug­gire o cadere, il mon­do è piat­to, non esistono le dimen­sioni.
È una prospet­ti­va di parte, mette in risalto le cica­tri­ci e non le cause, è un pun­to di vista.
Volan­do ti per­di, dis­tac­chi il pen­siero dalle beghe quo­tid­i­ane, vai ver­so l’u­ni­ver­so, il pen­siero uni­ver­sale è teo­ria, aria a cui man­ca la ter­ra, ma indis­pens­abile per capire la ter­ra.”. (Trat­to da Mis­tosch di Regi­ni Fed­eri­co)

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