Lettera aperta al Direttore Generale dell’azienda ASL Toscana Nord-Ovest, al dirigente sanitario zona Elba e al sindaco Zini presidente della sanità dell’Elba.
Sono il figlio della signora anziana contagiata dal super batterio New Delhi KPC nel giugno 2019 presso il reparto di medicina del nosocomio di Portoferraio, un’epidemia che è sempre presente nell’area Toscana Nord Ovest, nel mio caso non fu fatto lo screening adeguato, fu dimessa e ricoverata nell’RSA di Marciana con il rischio di contagiare gli altri ospiti e gli operatori. In sostanza non furono applicati i protocolli come prevede il piano nazionale di contrasto dell’antimicrobico-resistenza.
Visto la mia esperienza e visto gli sviluppi della pandemia del coronavirus, con le testimonianze degli Ospedali della Lombardia, dove stiamo vedendo che i nosocomi possono essere i veicoli della trasmissione, occorre che all’ospedale elbano vengano fatte sanificazioni continue, come prevedono i protocolli nazionali già esistenti sull’antimicrobico-resistenza, che è un altro annoso problema presente nei nostri reparti.
I protocolli ci sono ma purtroppo le Aziende ASL hanno applicato la filosofia dei tagli, le sanificazioni invece sono fondamentali per i pazienti e per gli operatori sanitari. Non andiamo a formulare altri protocolli e linee guida, è inutile se poi le Regioni e l’azienda ASL nel territorio non li mettono in atto.
Nel nostro territorio occorre potenziare e investire non tagliare non trasformare l’ospedale in un pronto soccorso e sperare che arrivi l’elisoccorso tempo permettendo, occorre un reparto di isolamento e di rianimazione, in sostanza è arrivato il momento di cambiare strategia.
Lettera firmata