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Manchette di prima

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Progetto Città di Portoferraio per l’ arte IN-iTINERE — Nuovi passaggi urbani anno 2021

Giovedì 25 mar­zo, i pri­mi due pan­nel­li sono sta­ti instal­lati. Nel­la pri­ma parte del prog­et­to, come det­to nei prece­den­ti comu­ni­cati stam­pa, sono pre­visti sette artisti, tre donne e quat­tro uomi­ni. Si inizia con le opere di Angela Gal­li e di Belin­da Bian­cot­ti.

Angela Gal­li spie­ga: “Come artista e cura­trice mi sono appog­gia­ta per la lin­ea tem­at­i­ca da dare a questo even­to ad un aspet­to gen­er­azionale di famiglie artis­tiche. Pre­sen­ze che han­no accom­pa­g­na­to il mio per­cor­so, influen­za­to la mia immag­i­nazione e con­tin­u­ano a far­lo, influen­ze che, anche se a volte con­flit­tuali,  risul­tano alla fine sem­pre pos­i­tive per­ché cariche di ten­sione evo­lu­ti­va, una spin­ta al fare, un artista è anche il suo “milieu”. Tra queste fig­ure di rifer­i­men­to tutte legate al ter­ri­to­rio elbano ho divi­so ogni grup­po in tre cat­e­gorie di Artisti: Affer­mati, Mid-career ed Emer­gen­ti con un  per­cor­so artis­ti­co indi­vid­uale con­sol­ida­to con almeno cinque per­son­ali nazion­ali ed una estera. Solo per i due artisti emer­gen­ti non è richi­es­ta l’esposizione per­son­ale estera”.

Angela Gal­li pre­sen­ta un’opera dal tito­lo “Lave­ria al Ginevro, Serie Strut­ture n°15”, un’immagine com­posi­ta real­iz­za­ta a par­tire da una fotografia, ibridiz­za­ta dig­i­tal­mente e stam­pa­ta (Lamb­da-Print) su DIBOND allu­minio, lavoro sulle strut­ture di arche­olo­gia indus­tri­ale ispi­rate ai siti dismes­si delle miniere del Calami­ta: la cava del Val­lone e la miniera del Ginevro. Nel mesi di aprile-mag­gio 2018 tali immag­i­ni in gran­di for­mati sono state instal­late all’interno del­la Fortez­za Pisana a Mar­ciana, con il tito­lo “Strut­ture. Con­ver­sazione fra tre pat­ri­moni cul­tur­ali elbani”. Il lavoro sulle miniere del Calami­ta e sul­la Mag­o­na di Piom­bi­no fa parte di una pre­cisa lin­ea di inter­esse e ricer­ca dell’artista, esplo­rata a tut­to ton­do a par­tire dal 1997, anno del­la per­son­ale alla gal­le­ria Kon­traste di Pietrasan­ta, in cui le STRUTTURE veni­vano pre­sen­tate pub­bli­ca­mente per la pri­ma vol­ta,  anche con la scrit­tura e con la mes­sa in sce­na del­lo spet­ta­co­lo “Pol­vere, pol­vere nera”.

Belin­da Bian­cot­ti, pit­trice, pre­sen­ta qui un dip­in­to dal tito­lo “In blue” olio su tela di cm 95x100.

Dice di se: “Dipin­go per portare alla luce il poten­ziale pre­sente in ogni per­sona affinché diven­ti con­sapev­ole di avere in se stes­sa tutte le risorse per real­iz­zare i pro­pri sog­ni”, aggiunge in rifer­i­men­to all’Opera, “la sede delle emozioni non è nel cuore, non si tro­va neanche nel­la tes­ta, le emozioni nascono e pren­dono vita nel­la pan­cia. Se chie­di ad un bam­bi­no dove sente la sua pau­ra o dove pro­va l’eu­fo­ria è pro­prio quel­lo il pos­to che ti indicherà. Tal­vol­ta i sen­ti­men­ti sono solo una nota di sot­to­fon­do al nor­male svol­gi­men­to del­la vita, altre volte si dibat­tono e si con­tor­cono tal­mente tan­to, da richiedere la loro espul­sione, per meglio capir­li e poter­li accettare.

È così che nasce ques­ta tela, dal bisog­no di com­pren­dere le dinamiche di uno sta­to d’an­i­mo.

Le far­falle nel­lo stom­a­co che tol­go­no il son­no e l’ap­peti­to, viste come paras­si­ti che si nutrono del­la razion­al­ità umana, una vol­ta uscite allo scop­er­to per­dono il loro potere e riac­quis­tano bellez­za…”

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