Prima di tagliare personale e servizi bisogna avere sempre presente queste tre parole.
Se c’era bisogno di chiudere la pagina di quest’anno funesto e ricominciare con un nuovo capitolo ebbene la speranza la troviamo nelle righe scritte dal Signor Tarantola in seguito a un infarto che suo malgrado lo ha visto, per le condizioni atmosferiche avverse, protagonista di una odissea pur senza una logica, a lieto fine. Tutto è stato possibile grazie al servizio di emergenza/urgenza che si mette in moto per un “codice rosso” e che vede impegnati con grande sforzo e a volte con grande sacrificio addetti e specialisti ad iniziare dal pronto intervento delle Pubbliche Assistenze e dei medici del 118, dei medici del Pronto Soccorso che hanno il duro compito di portare le prime cure al paziente e se necessario stabilizzandolo per un eventuale trasferimento via aerea o mare. In un codice rosso anche la Capitaneria di Porto e la Guardia Costiera sono in allerta per eventuali trasferimenti anche in condizioni atmosferiche pessime.
Mai abbiamo sentito da questi addetti o specialisti un lamento o una imprecazione per l’eccessivo carico di lavoro (attualmente sono impegnati anche nel preoccupante e delicato problema dei contagi Covid nelle residenze per anziani) a volte svolto in condizioni non proprio ottimali. Nessuna prestazione è venuta a mancare anche dopo l’infausto taglio di un medico di supporto nelle ore serali e notturne al Pronto Soccorso a dicembre, dove oltre alle normali urgenze e agli accessi impropri, ci sono anche quelle dei presunti contagi da Covid 19. Questo è successo solamente grazie a medici che hanno lavorato a fronte di rischi aumentati, e per fortuna tutto è stato prontamente smentito grazie ad un clamoroso dietrofront voluto dallo stesso Dirigente Apicale ASL con ufficio distante parecchie decine di km e che forse conosce l’Elba non per le sue intime criticità che cambiano quotidianamente, specialmente con le condizioni atmosferiche avverse, ma solo come meta per una vacanza. E’ bene che la Asl smetta di tagliare medici. L’Elba ha solo bisogno di servizi in più, non di tagli ulteriori, e bene hanno fatto i sindaci a scrivere alla Regione, ed i medici a protestare.
Già non ci danno medici e infermieri stanziali di cui gli Elbani hanno bisogno per essere curati sull’Elba ma almeno non tagliateci servizi, esami diagnostici e visite ambulatoriali come è stato fatto in questi giorni che per un qualche motivo sconosciuto hanno deciso la chiusura degli ambulatori in ospedale fino al 10 gennaio prossimo mettendo in serio affanno chi già era prenotato. Questa decisione, ancora una volta, va a colpire quella fascia di persone fragili anche economicamente i quali non possono permettersi una visita ambulatoriale privata con la conseguenza che molti non si curano e la non cura può determinare in qualche occasione un successivo ricovero.
Francesco Semeraro