Un libro utile per chi come me con le parole non si sente sicura — quasi mai.
La voce trema, il cavalletto no. “Chi sono io?” è un insieme di storie che trattano la fotografia al femminile, ma affronta più precisamente la fotografia auto rappresentativa, l’autoscatto realizzato da donne.
Nei racconti delle fotografe intervistate dalla De Gregorio, si percepisce come l’obiettivo rivolto verso l’autrice sia una via di salvezza, di liberazione e non oggetto di vanità, contrariamente a quanto la gente possa pensare. Spesso mi è stato detto: “Beh se ti fai tutti questi autoscatti, vuol dire che sei sicura di te stessa!”; ecco vorrei rispondere a queste affermazioni consigliando questa lettura alternata a fotografie di artiste contemporanee e non.
“Chi sono io?” è un interrogativo costante, una ricerca dell’essere e rivolgersi l’obiettivo ‘sparandoci’ degli scatti (dall’inglese scattare foto ‘to shot’) ne è la risposta.”[…] La risposta riguarda sempre la guargione, una ferita, una cura.
Un bisogno, mai una vanità. Non esistono autoritratti inutili. […]” dice Concita De Gregorio. Grazie a questo libro ho cominciato a vedermi e a tendermi la mano, sentendomi meno sola.
Questa Recensione è stata scritta da di Bea Fanari. Sono molto legata a Bea sin da quando ha mosso i suoi primi passi nella lettura e nella fotografia. Un’ anima inquieta, curiosa, ironica. È per me bello sapere di poter contare sulle recensioni di queste giovani promesse. Si Promesse di cittadine e cittadini con una mente aperta, Con un cuore libero e tanta voglia di dire la loro
Silvia Boano
Mardilibri
Nella foto Bea Fanari