Il periodo a cavallo tra il 2000 e il 2010 è stato molto creativo, un decennio dove ho scritto tanto, molti racconti, alcuni romanzi, di cui qualcosa è stato pubblicato, altro è rimasto nel cassetto, ma quello che mi ha fatto divertire di più nella scrittura e che sul profilo umano ho vissuto con maggiore intensità, è stata la parabola con le “Mukke Pazze”.
All’inizio eravamo fondamentalmente un gruppo di amici che condividevano le stesse passioni, “diciamo” artistiche, oltre che gli stessi sabati sera e parte del quotidiano, e che partorirono un primo spettacolo di musicabareteatrale (non sapendo come definirlo) chiamato “Viaggio in America”.
I testi e le musiche erano di nostra produzione artigianale, a parte qualche cover da collante, un canovaccio ben delineato e da adattare secondo le occasioni, quindi diventava “Bar America”, “Il viaggio”, etc, etc.
Il battesimo avvenne fuori un Bar, “Il Tamata”, anche perché dentro non ci saremmo stati da quanto era piccolo, fino a conquistare il teatro con varie serate sold out (tutto pieno è meglio), dopo comunque i tanti altri bar, le sagre del cinghiale, della salsiccia, della cintura e le feste internazionaliste, dei ragazzi del canile, del collettivo universitario, insomma da chi ci chiamava; saremmo andati anche dalla zoppa di Montenero.
Nel tempo si sono aggiunte altre belle persone, che abbiamo coinvolto nel progetto diventando una bella e variopinta carovana artistica.
Una carovana sui generis proprio per la diversità degli elementi che la formavano, memorabile l’uscita in un paesino dell’Appennino Emiliano, Sologno, dove eravamo davvero parecchi.
Ci sarebbero tanti aneddoti divertenti da raccontare, quelli che ci fanno bene al cuore quando ci incontriamo e li ripassiamo ormai a memoria.
Stix ha digitalizzato da un VHS questo spettacolo teatrale dal titolo “La Divina Traggedia”, si con 2G, avevo anticipato i tempi, anche se ora siamo al 5G, peccato che a quel tempo non esistessero gli smartphone, altrimenti oggi ci guardavate in televisione o al cinema, invece che la mattina a leggere il giornale e l’oroscopo.
Per fortuna c’era TeleElba del buon Chillè che ha immortalato una di quelle serate.
La storia era semplice, ma la trama e la sceneggiatura no, eccheccazzo l’ho scritta lasciatemelo dire.
A Dante Alighiero, un ingenuo e semplice scrittore, compare in sogno la sua amata Beatrice la Pittrice, dipartita anzi tempo che lo invita nell’aldilà, in Paradiso; giusto una cena per placare il dolore dell’uomo, che viveva nel suo ricordo.
La donna è in compagnia di un angelo che ha la coda davanti invece che dietro; la coda dietro è solo dei diavoli, mah!?
Alighiero inizia il viaggio nei tre regni e incontra uno strano traghettatore che si spaccia per cieco, un tale Vincenzo (ma si potrebbe chiamare Omero), il Bigliettaio incazzoso e altri figuri incaricati dal Signore di riformare i gironi e i tre regni, tali Bercoglioni e Cerumi e da lì tutta una serie di personaggi: Ulisse da Itaca, Morena la Sirena (mitico l’impianto di Carlo Dotto), Caino il barista dell’Inferno (Inferno Pub), Broke la diavolessa, il Diavolo attore, San Pietro sordo, Abele il barista del Paradiso, Virgilio il saggio, etc, etc.
Il nome geniale del gruppo lo inventò l’amica Luana Rovini, giornalista del Tirreno, ma soprattutto una grande anima e professionista a cui dedichiamo questo ricordo.
Federico Regini
Le Mukke Pazze nelle varie rappresentazioni: Federico Regini, Stefano Stix Regini, Stefano Giorgini, Sergio Casella, Alessandro Beneforti, Sammy Marconcini, Marta Dini, Sabrina Gentili, Arnaldo Gaudenzi, Giorgio Galeazzi, Ciro Satto, Mario Di Pasquale, Paolo Miliani (si anche lui c’è stato) e la mitica regista Francesca Ria.
Mancano nell’articolo un sacco di faccine… in tante cose non ero serio … ne butto un po’ qui e mettetele dove volete 😂😂😜😜🤓😎🙏♥️♥️🍷🍷😍😱😱