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Canottaggio all’Elba, per creare spirito di gruppo e collaborazione non solo in mare

di L’iso­la che c’è

All’interno delle pro­poste estive di L’isola che c’è han­no un ruo­lo impor­tante i cor­si di avvi­a­men­to al can­ot­tag­gio, pro­posti dal­la a.s.d. Can­ot­tag­gio Por­to Azzur­ro nel gol­fo di Mola. In questo post Beat­rice Lori, istrut­trice , ci rac­con­ta cosa viene pro­pos­to ai ragazzi dell’Elba che stan­no fre­quen­tan­do i cor­si.

“I cor­si, par­ti­ti a fine giug­no, sono strut­turati in sei lezioni, da due ore cias­cu­na, sud­di­vise in due set­ti­mane a cui parte­ci­pano quat­tro ragazzi per vol­ta. La pri­ma lezione viene svol­ta a ter­ra, i ragazzi han­no così modo di pre­sen­tar­si e conoscer­si, inizian­do a for­mare un equipag­gio. Di soli­to iniziamo il cor­so spie­gan­do ai ragazzi che cosa è il Can­ot­tag­gio (la mag­gior parte delle volte viene infat­ti con­fu­so con la Canoa) e le diverse ram­i­fi­cazioni di questo sport, in base al tipo di imbar­cazione uti­liz­za­ta. E’ un mon­do poco noto, al suo inter­no ci sono gran­di dif­feren­ze da com­pren­dere per scegliere la pro­pria spe­cial­ità. Poi si svol­go­no degli eser­cizi di riscal­da­men­to a squadre, utili al miglio­ra­men­to del­la coor­di­nazione, alla mobil­ità arti­co­lare e al raf­forza­men­to dei mus­coli inter­es­sati per la prat­i­ca del can­ot­tag­gio. Il ful­cro del pri­mo incon­tro è quel­lo di impara­re il movi­men­to da eseguire poi in bar­ca e questo avviene gra­zie all’utilizzo del remer­gometro, uno stru­men­to da palestra che sim­u­la la pala­ta. Dal­la sec­on­da lezione in poi, svol­giamo a ter­ra il riscal­da­men­to e pros­eguiamo con l’insegnamento del­la tec­ni­ca di voga sul remer­gometro. E poi, final­mente… pron­ti, via! Si esce in bar­ca! Quan­do si par­la di “bar­ca”, inten­di­amo un tipo di imbar­cazione da can­ot­tag­gio per il mare defini­ta “Coastal row­ing”, in cui pren­dono posizione quat­tro voga­tori e un tim­o­niere. Nel nos­tro caso al tim­o­ne si siede l’istruttore per coor­dinare i ragazzi. Si inizia per­cor­ren­do bre­vi trat­ti nel­lo spec­chio d’acqua anti­s­tante Cala di Mola. L’aspetto fon­da­men­tale del can­ot­tag­gio in bar­ca mul­ti­pla è quel­lo di trovare la coor­di­nazione nel movi­men­to dei quat­tro atleti. I ragazzi han­no due remi a tes­ta per far scor­rere la bar­ca nel­la direzione oppos­ta rispet­to a quel­la in cui sono riv­olti. Con il pros­eguire delle lezioni, i nos­tri gio­vani atleti acquis­tano sem­pre più dimes­tichez­za con i remi, la bar­ca e le con­dizioni meteo marine. Questo per­me­tte loro di canal­iz­zare la spin­ta e muover­si in sin­cro­nia. Il can­ot­tag­gio di mare ha per noi un forte val­ore educa­ti­vo. Per­chè, si sa, “lo sport non è solo com­pe­tizione”, questo è uno dei con­cetti che cer­chi­amo di trasmet­tere ai nos­tri ragazzi. Trovar­si in mez­zo al mare, a vog­a­re sul­la stes­sa bar­ca, crea uno spir­i­to di grup­po, di unione e di con­di­vi­sione uni­co. Si impara il rispet­to rec­i­pro­co, si conoscono i pun­ti di forza e debolez­za dei mem­bri dell’equipaggio, questo per­me­tte di ottenere un equi­lib­rio di squadra che, da solo, potrebbe far scivolare veloce la bar­ca sulle onde del mare. Questo spir­i­to di con­di­vi­sione e col­lab­o­razione res­ta anche a ter­ra quan­do, a fine allena­men­to i ragazzi devono rac­cogliere le forze per riti­rare la bar­ca in spi­ag­gia. Ognuno ha il suo com­pi­to, fon­da­men­tale alla rius­ci­ta dell’impresa. Ci ha fat­to molto piacere riscon­trare molto apprez­za­men­to da parte dei ragazzi, che han­no sem­pre chiesto di pot­er con­tin­uare con i cor­si. Avere dei gio­vani volen­terosi, dà sem­pre una grande spin­ta alla soci­età Can­ot­tag­gio Por­to Azzur­ro, che da sem­pre si impeg­na ad accom­pa­gnare gli atleti a gare impor­tan­ti aggiun­gen­do otti­mi risul­tati.”

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