Que­sta foto è diven­ta­ta l’emblema del­la pre­po­ten­za, dell’indifferenza e dell’insensibilità che ci cir­con­da­no. Ma più di tut­to, rap­pre­sen­ta il fin­to buo­ni­smo di chi, con bel­le paro­le e sor­ri­si di cir­co­stan­za, per­met­te che le ingiu­sti­zie si con­su­mi­no sen­za bat­te­re ciglio. Dal­le For­na­cel­le augu­ria­mo un sere­no 2025 a chi ha lot­ta­to con noi, a chi ha avu­to il corag­gio di alza­re la voce e a chi non si è vol­ta­to dall’altra par­te. A chi ha capi­to il dolo­re che la mia fami­glia sta attra­ver­san­do e ha sapu­to ten­de­re una mano inve­ce di fare fin­ta di niente.E a chi ha assi­sti­to in silen­zio, a chi ha per­mes­so tut­to que­sto sen­za muo­ve­re un dito, un augu­rio spe­cia­le: che il vostro anno sia esat­ta­men­te come il nostro. Nien­te di più, nien­te di meno.

Gen­na­io 2024 — Gen­na­io 2025

P.S. Noi tor­ne­re­mo a risplen­de­re. Le vostre coscien­ze? Ho i miei dub­bi.

Mar­cel­la Maz­zi