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Manchette di prima

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Anadyomene. Nascente dall’acqua, Installate dall’artista Roberto Ghezzi le ultime due tele

La gal­le­ria sot­ter­ranea del Ginevro e l’Iso­la di Mon­te­cristo, due loca­tion davvero eccezion­ali, in cui l’arte non era mai pen­e­tra­ta, com­ple­tano il ciclo di opere ded­i­cate all’arcipela­go toscanoAnady­omene. Nascente dall’acqua, di Rober­to Ghezzi, il prog­et­to di res­i­den­za d’artista inter­dis­ci­pli­nare del Sis­tema Muse­ale dell’Arcipelago Toscano – S.M.AR.T, finanzi­a­to dal­la Regione Toscana e vinci­tore del con­trib­u­to del­la Fon­dazione Livorno nell’ambito del ban­do “Inter­ven­ti per l’arte e la cul­tura 2024”, ha adesso con­clu­so la fase di instal­lazione delle tele, per un totale di 6 opere (tele di cir­ca mt 5 lin­eari x mt 2 di altez­za) posizion­ate in ambi­en­ti nat­u­rali del tut­to pecu­liari e sig­ni­fica­tivi su tre isole del­l’arcipela­go.
Il prog­et­to artis­ti­co-sci­en­tifi­co di Ghezzi nasce infat­ti con l’in­ten­to di val­oriz­zare le con­nes­sioni fra il ter­ri­to­rio ed i luoghi d’interesse stori­co-artis­ti­co e nat­u­ral­is­ti­ci che il pae­sag­gio del­l’arcipela­go offre in tut­ta la sua ric­chez­za e vari­età. L’Iso­la d’El­ba, l’Iso­la di Capra­ia e quel­la di Mon­te­cristo sono sta­ti due luoghi di indagine di un proces­so speci­fi­co, denom­i­na­to Natur­o­grafie – neol­o­gis­mo ideato dal­l’artista per descri­vere le sue opere –, ove è la natu­ra stes­sa a las­cia­re trac­cia di sé su sup­por­ti ecososteni­bili col­lo­cati in ambi­ente nat­u­rale per lunghi peri­o­di. Gra­zie alla sua grande espe­rien­za sul cam­po, mat­u­ra­ta in con­testi pae­sag­gisti fra i più var­ie­gati, in Italia e all’Es­tero, con predilezione per gli habi­tat acquati­ci, come laghi, fumi, lagune e mari, in quan­to nat­u­ral­mente pre­dis­posti al depos­i­to del sed­i­men­to, Ghezzi sta­vol­ta si è spin­to oltre, fino ad arrivare anche ai – 54mt di pro­fon­dità del III° liv­el­lo del­la Gal­le­ria del Ginevro, una delle gal­lerie di mag­netite stori­ca­mente più pro­dut­tive di tut­ta Europa.
Nelle parole del pri­mo cit­tadi­no di Capo­liv­eri, Wal­ter Mon­tagna: « Le Miniere di Calami­ta e la stes­sa Capo­liv­eri, han­no una lun­ga ed impor­tante tradizione di arte che inter­agisce diret­ta­mente con il ter­ri­to­rio. Dal Mag­net­ic Fes­ti­val, alle scul­ture dei Mer­gen­thal, fino ai quadri di Bechet Safa, la nos­tra cul­tura è sta­ta inter­pre­ta­ta e resti­tui­ta alla popo­lazione ed ai tur­isti in varie, effi­caci ed affasci­nan­ti forme. Siamo lieti di pot­er aggiun­gere un nuo­vo impor­tante tas­sel­lo a quest’­opera artis­ti­ca col­let­ti­va: Rober­to Ghezzi. La sua instal­lazione all’in­ter­no delle Gal­lerie del Ginevro, ossia una tela che per­me­tte alle acque del­la miniera di pro­lif­er­are diret­ta­mente sul­la sua super­fi­cie,  è una poet­i­ca fotografia delle pecu­liar­ità del nos­tro ter­ri­to­rio così uni­co.»
E dopo il ver­sante minerario capo­liverese, sul quale è sta­to pos­si­bile inter­venire gra­zie al prezioso con­trib­u­to del­l’am­min­is­trazione e del sosteg­no di Caput Liberum, nonché del­la pro­fes­sion­al­ità del­la gui­da escur­sion­is­ti­ca Ste­fano Luzzetti, il team di lavoro del­l’artista cor­tonese – cos­ti­tu­ito dal fotografo e col­lab­o­ra­tore Luca Bal­das­sari, la cura­trice e diret­trice artis­ti­ca di Fon­dazione Ita­lo Bolano ETS, pres­so cui Ghezzi ha dimora­to in res­i­den­za, Eri­ca Romano, e la Diret­trice S.M.AR.T, Valenti­na Ansel­mi – si è poi avven­tu­ra­to in qual­cosa di ecla­tante, mai real­iz­za­to fino­ra: l’in­stal­lazione di un’­opera d’arte sul­l’Iso­la di Mon­te­cristo, ris­er­va nat­u­rale del­lo Sta­to Gesti­ta dal repar­to dei Cara­binieri bio­di­ver­sità di Fol­loni­ca.
Con il placet e la super­vi­sione del Diret­tore del Par­co Nazionale del­l’Arcipela­go Toscano, Mau­r­izio Bur­lan­do, del Coman­dante del Repar­to CC.Biodiversità di Fol­loni­ca, Gio­van­ni Quil­nighi, di Info Park e con il sosteg­no delle guide par­co, si è dunque resa pos­si­bile un’­op­er­azione uni­ca.
Tali oper­azioni si sono avvalse anche del­la col­lab­o­razione del CNR di Pisa, fon­da­men­tale nel­lo stu­dio sci­en­tifi­co delle tele, nel­la per­sona di Andrea Dini, ricer­ca­tore pres­so l’Isti­tu­to di Geo­scien­ze e Georisorse – CNR e Diret­tore Sci­en­tifi­co del Par­co Minerario del­l’Iso­la d’El­ba, che ha pre­siedu­to atti­va­mente ad alcune fasi di posa delle opere.
D’al­tra parte, Anady­omene, è un prog­et­to volto a favorire l’approc­cio inter­dis­ci­pli­nare artis­ti­co-sci­en­tifi­co:  il con­nu­bio fra arte e scien­za rimane per l’artista un capos­al­do del­la sua indagine espres­si­va.
La real­iz­zazione del­l’in­tero lavoro, a cui sarà ded­i­ca­ta nei prossi­mi mesi una pub­bli­cazione così come una mostra delle tele com­p­lessive, è sta­ta mon­i­tora­ta da tut­to il comi­ta­to tec­ni­co sci­en­tifi­co di S.M.AR.T, com­pos­to da pro­fes­sion­isti, ricer­ca­tori e docen­ti del­l’u­ni­ver­sità e degli enti di ricer­ca, fun­zionari delle Soprint­en­den­ze, arche­olo­gi, geolo­gi, stori­ci dell’arte con­tem­po­ranea, pale­on­tolo­gi, architet­ti e muse­olo­gi.

Si ringraziano del parte­nar­i­a­to, infine:

Legam­bi­ente Arcipela­go Toscano, Italia Nos­tra Arcipela­go Toscano, APS Opi­fi­cio Lib­er­Ar­ti, Linc Coop­er­a­ti­va Sociale, Fon­dazione vil­la romana delle Grotte, Mari­na di Capra­ia Iso­la, Asso­ci­azione Aquamour con sede in Fran­cia, Terme di San Gio­van­ni Iso­la d’Elba, Cantiere Navale Gol­fo di Mola.

 

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