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Nocentini risponde a Zini: ” A darmi quel benvenuto ironico ci vuole coraggio ”

Abbia­mo atte­so qual­che gior­no per rispon­de­re alla ulti­ma nota indi­riz­za­ta all’amministrazione comu­na­le da par­te del­la Lista Civi­ca Ange­lo Zini, anche per­ché incre­du­li di fron­te a tan­to corag­gio. Oggi però dob­bia­mo far­lo, per tut­ta una serie di pun­tua­liz­za­zio­ni che dob­bia­mo ai por­to­fer­ra­ie­si.
Non c’era pro­prio biso­gno del “ben­ve­nu­to” iro­ni­co  di Ange­lo Zini e del­la sua lista civi­ca per capi­re che que­sta è Por­to­fer­ra­io. Ce ne sia­mo accor­ti già la mat­ti­na del 12 giu­gno , quan­do abbia­mo sali­to per la pri­ma vol­ta le sca­le di Palaz­zo del­la Biscot­te­ria, rima­nen­do ester­re­fat­ti dal­le con­di­zio­ni  di quel­lo che dovreb­be esse­re il luo­go che ospi­ta chi dovreb­be gover­na­re la nostra cit­tà e il per­so­na­le che deve far fun­zio­na­re uffi­ci e ser­vi­zi. Non stia­mo qui a ricor­dar­ve­le, basta­no le foto alle­ga­ta. “Se que­sta è l’eredità che ci han­no lascia­to, sia­mo a posto”, pen­sam­mo. Ma non ave­va­mo anco­ra visto nien­te. Ora, a distan­za di tre mesi, pos­sia­mo dire di ave­re visto tut­to, o qua­si. E quan­do abbia­mo visto la nota che Zini e i suoi han­no scrit­to in rispo­sta alle nostre con­si­de­ra­zio­ni post-aller­ta meteo abbia­mo capi­to una vol­ta di più il per­ché i cit­ta­di­ni li abbia­no così net­ta­men­te puni­ti alle ulti­me ele­zio­ni. Ci vuo­le un bel corag­gio a scri­ve­re quel­le cose. Ma andia­mo per ordi­ne.
Quan­do le emer­gen­ze sono pane quo­ti­dia­no vuol dire  che non si è sapu­to pro­gram­ma­re e si è scel­to, piut­to­sto, di but­ta­re la pol­ve­re sot­to il tap­pe­to per nascon­de­re le maga­gne.
Por­to­fer­ra­io è fra­gi­le ecco­me,  caro Zini, ci ver­reb­be da dire… anche se non sap­pia­mo chi sia in real­tà l’interlocutore che ha scrit­to quel­la rispo­sta che sa tan­to di auto­gol  e che è una vera e pro­pria auto­de­nun­cia di inca­pa­ci­tà.
Qui, in Comu­ne,  il pane quo­ti­dia­no del­le emer­gen­ze non è solo rap­pre­sen­ta­to dai sol­di che non ci sono, le fat­tu­re non paga­te ai for­ni­to­ri, i decre­ti ingiun­ti­vi che arri­va­no quo­ti­dia­na­men­te per cau­se per­se sen­za difen­der­si, i con­trat­ti non fir­ma­ti da ono­ra­re per ser­vi­zi pub­bli­ci già ero­ga­ti. E’ l’impossibilità di ope­ra­re, di lavo­ra­re, di pro­get­ta­re.
Biso­gna lavo­ra­re con pazien­za,  dite voi,  e cer­ca­re col­la­bo­ra­zio­ne con altri Enti. Per vede­re qua­li risul­ta­ti?
I pro­get­ti annun­cia­ti in pom­pa magna con la Pro­vin­cia per il nuo­vo Polo Sco­la­sti­co e poi anda­ti per­du­ti per­ché non sapu­ti gesti­re? Le scuo­le dove ogni tet­to è un cola­bro­do? I finan­zia­men­ti del­la coper­tu­ra del­la Pina­co­te­ca Fore­sia­na per­si per un erro­re for­ma­le? I pro­get­ti del recu­pe­ro del­la ex sede del­la Poli­zia Stra­da­le dove ave­te mes­so  a dor­mi­re fami­glie in emer­gen­za abi­ta­ti­va?
Dob­bia­mo par­la­re poi di allog­gi di Edi­li­zia Resi­den­zia­le Pub­bli­ca e di accor­di con Casalp, l’ente gesto­re del­le case di pro­prie­tà comu­na­le?
Ma se ci sono più di 100 allog­gi che non paga­no l’affitto da più di 6 mesi con Casalp che nel gen­na­io 2023 ave­va avvia­to la pro­ce­du­ra per deca­den­za di allog­gio sen­za che l’amministrazione uscen­te la com­ple­tas­se? E che dire del fat­to che Por­to­fer­ra­io ha per­du­to la pos­si­bi­li­tà di rien­tra­re nel cre­di­to regio­na­le per moro­si­tà – si par­la di un milio­ne —  restan­do esclu­sa dai pia­ni ope­ra­ti­vi di rein­ve­sti­men­to con le con­se­guen­ze che Casalp non fa più manu­ten­zio­ne?
E poi le que­stio­ni di bilan­cio. La gra­vis­si­ma situa­zio­ne finan­zia­ria del Comu­ne di Por­to­fer­ra­io, pesan­te­men­te defi­ci­ta­ria alme­no per 7 milio­ni di euro (se non ben oltre), è sta­ta lascia­ta in ere­di­tà dal­la Giun­ta Zini. Così è cer­ti­fi­ca­to in atti pub­bli­ci. Un pro­ble­ma che ci ave­va già impo­sto, anche in cam­pa­gna elet­to­ra­le, un appo­si­to stu­dio sul­le poli­ti­che comu­na­li di bilan­cio adot­ta­te negli anni. È sta­ta una ana­li­si affi­da­bi­le, però svol­ta solo dal­l’e­ster­no. Un’analisi che, con respon­sa­bi­li­tà, con­ser­va in modo sicu­ro la sua pie­na vali­di­tà e potrà in futu­ro risul­ta­re uti­le non solo a noi. Vali­di­tà e uti­li­tà a tin­te più mar­ca­te alla luce di ciò che stia­mo via via sco­pren­do dall’interno del Comu­ne. Con gran­de sor­pre­sa e stu­po­re. Quin­di, non basta più l’attività ese­gui­ta sino al giu­gno 2024 da fuo­ri del Comu­ne. Il tut­to va ulte­rior­men­te e ampia­men­te aggior­na­to con i dati inter­ni (o che stan­no pro­ve­nen­do da ogni dove in varie for­me).  La cosid­det­ta “data room” o stan­za degli auten­ti­ci e com­ple­ti dati finan­zia­ri. E che sem­bra­no incre­men­ta­re non di poco il già disa­stro­so pas­si­vo. Per que­sto, pas­sa­to l’agosto e il perio­do del­le ferie di tan­ti dipen­den­ti, abbia­mo costi­tui­to un appo­si­to grup­po di lavo­ro tec­ni­co e inter­di­sci­pli­na­re. Al fine di sco­pri­re tut­te, pro­prio tut­te, le maga­gne eco­no­mi­che, finan­zia­rie, patri­mo­nia­li e del­le nostre par­te­ci­pa­zio­ni. Per cifre che tal­vol­ta paio­no inam­mis­si­bi­li. Non scu­sa­bi­li. Tra l’al­tro il moto­re del­la rico­gni­zio­ne di bilan­cio in cor­so di svol­gi­men­to, già ini­zia­ta due mesi fa (appun­to a luglio 2024), non solo è in atto e sta pro­se­guen­do ala­cre­men­te. Infat­ti, ci vede pie­na­men­te coo­pe­ra­re con il Mini­ste­ro del­l’In­ter­no per il Pia­no di rie­qui­li­brio plu­rien­na­le, asso­lu­ta­men­te da ripen­sa­re e modi­fi­ca­re. Inol­tre, stia­mo con­tri­buen­do fat­ti­va­men­te all’azione inci­si­va del­la Cor­te dei con­ti che per il momen­to ha ini­zia­to a con­trol­la­re i bilan­ci 2020–2022 (ovve­ro quel­li del­l’am­mi­ni­stra­zio­ne Zini). Anco­ra, sia­mo in pie­na e stret­ta con­cor­dan­za d’intenti con la pros­si­ma ispe­zio­ne inter­na al Comu­ne da par­te del Mini­ste­ro del­l’e­co­no­mia e del­le finan­ze (per l’e­sat­tez­za la Ragio­ne­ria gene­ra­le del­lo Sta­to e i rela­ti­vi Ser­vi­zi ispet­ti­vi). Sia­mo con­vin­ti che, a segui­to di tut­te que­ste inda­gi­ni e inve­sti­ga­zio­ni a tut­to ton­do, la Giun­ta comu­na­le e poi il Con­si­glio comu­na­le con tut­ti i Cit­ta­di­ni potran­no in tem­pi con­grui saper­ne mol­to di più. Dicia­mo, con una ama­ra bat­tu­ta, che chi ci ha mes­so anni per crea­re e incre­men­ta­re di nasco­sto un buco milio­na­rio di bilan­cio, ci lasci alme­no i mesi neces­sa­ri per peri­me­trar­lo nel­la sua inte­rez­za e poter tro­va­re le solu­zio­ni per chiu­der­lo con ido­nei e soste­ni­bi­li prov­ve­di­men­ti per la Cit­tà. Altri­men­ti, per­ché non l’han­no fat­to loro che ora, sen­za pudo­re, pun­ta­no il diti­no e voglio­no sem­bra­re così bra­vi? Ma ci fac­cia­no il pia­ce­re, per cor­te­sia!
Non aggiun­gia­mo altro, se non un’ultima con­si­de­ra­zio­ne. Per favo­re non sca­dia­mo nell’inutile popu­li­smo di dire che si sono spe­si sol­di in cose non prio­ri­ta­rie, chie­de Zini. Non sap­pia­mo se sia popu­li­smo, ma noi al posto di ristrut­tu­ra­re il Tea­tro dei Vigi­lan­ti avrem­mo pri­ma pen­sa­to a risol­ve­re la ver­go­gna del­le barac­co­po­li degli Orti e del Padi­glio­ne dei Muli­ni.
Basta, per favo­re, nascon­der­si die­tro fal­se pole­mi­che per non sve­la­re le mace­rie che ave­te lascia­to. Por­to­fer­ra­io ha biso­gno di esse­re rico­strui­ta, e per far­lo pre­fe­ria­mo  una oppo­si­zio­ne seria come quel­la di Bene Comu­ne, che affron­ta pro­ble­mi veri  sen­za stru­men­ta­liz­za­re e misti­fi­ca­re ogni cosa. Ma lo fare­mo, comin­cian­do dal­le fon­da­men­ta e dal­le pic­co­le cose, per­ché sia­mo qui per rap­pre­sen­ta­re la spe­ran­za e la voglia di rivin­ci­ta da par­te dei nostri con­cit­ta­di­ni.

L’amministrazione Comu­na­le di Por­to­fer­ra­io.

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