“8 settembre 2024: In un’Isola sempre più votata al turismo, una sorpresa è stata scoprire quest’oasi di autenticità! Non ci speravamo più!”
Questa osservazione vergata da un turista sul registro-visite in una uggiosa mattina di fine estate ci gratifica e ci spinge a proseguire sulla strada intrapresa da molti anni: offrire arte, cultura e un luogo di piacevole relax, un Giardino dell’Arte per chi cerca una alternativa alla spiaggia.
Sono 60 anni che il messaggio di Italo Bolano – “Arte vita della Vita” — viene portato avanti, da 3 anni raccolto dalla Fondazione Italo Bolano dopo la “partenza” del Maestro.
In quest’ottica siamo particolarmente lieti di annunciare che, a conclusione della mostra “GARTEN o della quiete brulicante” (2 luglio – 22 agosto 2024) curata da Erica Romano Direttrice artistica della Fondazione Italo Bolano e sponsorizzata da TCE Telecomunicazioni, gli artisti Simoncini.Tangi hanno deciso di donare al Museo Bolano l’installazione da loro realizzata nel Giardino Amaca.Seelen, 2024, opera che rimarrà così in forma permanente dove è stata installata.
L’opera Amaca.Seelen del duo artistico Simoncini.Tangi, costituito da Daniela Simoncini (Poggibonsi, SI, 1972) e Pasquale Tangi (Faeto, FG, 1980), è stata realizzata per l’Open Air Museum Italo Bolano in occasione della residenza che si è conclusa con la mostra sopra ricordata e che ha visto i due artisti lavorare nel Giardino dell’Arte del Museo, alla ricerca di ispirazioni, soluzioni di adattamento e di collaborazione tra il processo creativo artistico e quello proprio della natura.
Amaca.Seelen vuole essere anzitutto un titolo che rimanda, da una parte, all’immaginario dell’amaca come oggetto simbolo di riposo e quiete indisturbata avvolti da un habitat naturale, dall’altra, invece, alla dimensione interiore, in quanto la parola “seelen”, in tedesco, significa “anima”. Pertanto, collocandosi in un’area ai margini del percorso museale del parco, l’opera invita il visitatore alla ricerca e alla scoperta di un luogo dove potersi fermare e riuscire a restare da soli con se stessi e senza fretta, per un tempo indefinito. La visione dell’amaca è così un invito a godere della rigenerante energia nella natura circostante e, al contempo, ad apprezzare la bellezza del giardino, in cui la ricca vegetazione si incontra con la creatività eclettica delle opere di Bolano.
L’opera, infatti, è stata pensata e creata site-specific per lo spazio in cui oggi si trova, per offrire un inedito e privilegiato punto di vista sul museo e suggerire dell’arte una funzione fondamentale, ossia di strumento ottimale per la contemplazione del paesaggio riflettendosi in esso.
I materiali di cui è costituita, inoltre, sono i tondini in ferro che un tempo sostenevano le opere pittoriche di Italo Bolano nell’attuale galleria, e due sfere in vetro attraverso le quali è possibile vedere riflessi ora la terra ora il cielo.
Quest’opera va così ad arricchire la collezione permanente del Museo Open Air, che annovera le quattro “sculture-installazioni” Di un abbraccio nr. 1, 2, 3, 4 realizzate da Mimmo Roselli per la mostra “Volume Piano”, curata sempre da Erica Romano lo scorso anno. E poi la “Poesia digitale” dedicata a Italo Bolano, realizzata su ceramica e Qr code e donata dal Poeta Paolo Gambi nel mese di agosto, alle quali opere si aggiunge la scultura in ferro verniciato recuperata lo scorso anno e donata da Lasar Galpern al Museo Bolano in occasione della prima mostra internazionale d’Arte Moderna organizzata nel 1966 dal Maestro nei locali dell’Asilo di Carpani.
L’Open Air Museum Italo Bolano, che fa anche parte di SMArT – Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano, si avvia così a trasformarsi da Giardino d’Artista a Parco Museo, accogliendo sempre più artisti contemporanei che desiderano arricchire lo spazio con loro opere.
In conclusione la Fondazione vuole ancora una volta ringraziare il munifico contributo della TCE Telecomunicazioni di Portoferraio che ci ha consentito di realizzare anche questo progetto.
Inoltre vogliamo ricordare un altro munifico contributo erogato lo scorso anno da Assoshipping che ha permesso il restauro della fontana monumentale “L’Onda” realizzata da Bolano nel 1993 che ha ritrovato l’acqua.
Piccoli segnali che l’imprenditoria dell’Isola si sta accorgendo che il Giardino dell’Arte è un bene di tutti, una proposta per la cultura non solo rivolta al turismo ma anche ai giovani che stanno nel nostro futuro. Grazie.
Nelle foto arch. Fondazione I.B. alcune immagini dell’opera donataanche in visono netturna e inaugurzione della mostra Garten