Purtroppo è scomparso Marcello Marziali meglio conosciuto sul grande schermo come Gino Rimediotti, il vecchiettino del Bar lume. Un giorno a Marciana Marina l’ho incontrato davanti il lungomare e d’istinto un colpo all’Elbana di: “Sei grande” e lui senza perde un secondo: “Anche te, mi sembravi Garibaldi co questa barba”
Questo il ricordo del collega ed amico Alessandro Benvenuti su Facebook:
Era nato ragioniere? Chissà. E comunque ragionava. Tanto! Troppo? Un fisichino da lanciatore di coriandoli. Tignoso. Sicuro di tutto. Depositario di verità sacrosante. Un democristiano d’annata. Una faccetta da nonnino talmente ben riuscita che era difficile persino immaginarlo giovane tanto era convincente ora. Ma immagino che giovane lo fosse stato. Io lo ignoravo fino al giorno in cui lo incontrai già vecchio… anzi vecchino… anzi bambino… anzi Bimbo. Una qualifica tenera meritata sul campo grazie alla simpatia di una faccetta scolpita dal tempo e dalla furbizia così rara ormai da trovare nei prodotti tipici della filmografia italiana. Peccato. Oggi tira più il coatto che la postura elegante di un tempo. Il fisico en plein air meglio ancora se graficizzato da inchiostri celtici, che un golfino senza maniche color caramelle Mou e un perenne cappellino a coprire un paio di capelli (come diceva scherzosamente il collega Atos Davini) che a forza di curve e ghirigori riuscivano, grazie a un meticoloso lavoro da parruccheria, a coprire quasi tutto il piccolo cranio sparuto che prendeva un che da pinocchietto a causa del naso. E lui era quello, ma anche un signorotto nei modi da secolo ormai dimenticato. Non è poca cosa poterlo dire di un attore. A esser sincero ci ha fatto anche tanto girare i coglioni. Per via della tigna caratteriale, ma ditemi voi chi è che può esibire un diploma da perfetto! E poi, negli ultimi anni è fiorita verso di lui una tenerezza che era il riconoscere una persona ogni anno visibilmente più fragile. Un corpo che scherzosamente definivamo liofilizzato. “Lui sembra così, ma se l’ammolli con una goccia d’acqua raggiunge subito il peso forma”. Oggi un giornalista mi ha chiesto di raccontargli un aneddoto su di lui. Gli ho risposto che Marcello Marziali, alias Gino Rimediotti era e resterà tutto un lungo, lunghissimo aneddoto. Mi sono trovato a lavorare con lui. Io ero al Polo Nord, lui al Polo Sud. In dieci anni, credo e spero, anzi, ne sono sicuro, ognuno di noi ha fatto il suo pezzo di strada per vivere stagioni di pace e armonia su un lido che pareva l’isola D’Elba, ma in realtà era l’Equatore.
Mi mancherai Marcellino. Tanto.
Condoglianze alla famiglia