La parola “Salute” si presta a tanti significati e a tante speranze una delle quali, forse la più attendibile, è quella di poter contare su di lei per tanto tempo. Ma chi vive su un’Isola o in una zona disagiata questa parola assume un significato anche di preoccupazione in tutti i sensi perché in un piccolo centro come il nostro molte condizioni che potrebbe assicurarci la salute più delle volte vengono a mancare. Prendete per esempio la Dialisi. Questo servizio salvavita in cui operavano due medici da molti mesi ne è senza e il mancato rimpiazzo è giustificato dall’ASL con la solita sinfonia che mancano medici peccato però che il 30 dicembre scorso la stessa Azienda ha assegnato a Piombino un altro nefrologo che è andato ad aggiungersi agli altri. L’Elba è piccola e non protesta più di tanto. Se la vogliamo dire tutta l’Elba conta poco perché oltre a quanto su detto, anche quest’anno, come l’anno scorso, è stata bloccata la possibilità agli ospiti bisognosi di Dialisi di soggiornare sulla nostra Isola in quanto la Dialisi Turistica è stata abolita. Questo è un fatto gravissimo sia per il malato che si vede chiusa la possibilità di accesso all’Isola capovolgendo quanto riporta l’articolo 32 della Costituzione che non fa differenza di sorta e di stato fisico, sia per un danno commerciale all’imprenditoria turistica che si vedono mancare ospiti per delle barriere architettoniche di servizi messe dalla Pubblica Amministrazione. Ma mentre si proibisce la Dialisi Turistica all’Elba la Regione il 28 marzo scorso, stanziava 160 mila euro alle ASL con località marittime come Massa Carrara, Viareggio, Livorno, e Grosseto come incentivo alle Aziende sanitarie per questi progetti mirati per chi potrebbe trovarsi in difficoltà, perché bisognoso di Dialisi, nel programmare un viaggio lontano da casa. E L’ELBA???? E’ UN’ISOLA ITALIANA E NON GIAPPONESE.
Come si fa a festeggiare quando si chiede all’Assessore Regionale alla salute (lo abbiamo chiesto il 30 marzo scorso) di dirci come possiamo fare per fare qui una ecografia, una visita specialistica, un esame diagnostico di prevenzione o di controllo, una Tac, un intervento chirurgico visto che la Chirurgia è quasi smantellata e si riceve, dalla massima carica Regionale per la salute, un richiamo perchè queste cose lui le sente ogni qualvolta che si reca ad un convegno o congresso. Ma le risposte di come fare non sono mai arrivate.
Francesco Semeraro