..Quando dietro uno scavo archeologico c’è il sostegno di tutta una comunità.
Nato nel 2012 come stage per studenti universitari, lo scavo di San Giovanni è divenuto subito un “cantiere” aperto al pubblico e di condivisione delle scoperte, un luogo in cui cittadinanza, scuole, associazioni, imprese incontrano la storia, il mito, l’archeologia e il lavoro che gli archeologi svolgono per la comunità.
Il dialogo continuo tra il progetto di ricerca ed interlocutori pubblici e privati del territorio, ha reso lo scavo di San Giovanni anche un piano di confronto e di sperimentazione con le realtà vitivinicole elbane (in primis Antonio Arrighi); ma è stato anche foriero di una grande operazione, ovvero la riapertura della soprastante Villa romana delle Grotte, chiusa al pubblico e lasciata al degrado per circa dieci anni.
In questo progetto è determinante il contributo di Italia Nostra Arcipelago Toscano e della sua Presidentessa, Cecilia Pacini, di alcune associazioni e fondazioni straniere e della Regione Toscana, che hanno permesso di istituire i tre assegni di ricerca con i quali si sostiene il lavoro specialistico di tre giovani archeologi.
Un’impresa culturale nata “dal basso” ma che è stata capace di intessere relazioni e di trasmettere l’importanza di un modo diverso di vivere i nostri beni culturali, oltre che di promuovere l’isola e le sue risorse.