Enrico Giani, Presidente del Consiglio regionale della Toscana, si è recentemente espresso sulle problematiche che l’attuale situazione sanitaria potrebbe causare al turismo balneare toscano. Lo ha fatto anche con due post pubblicati il 18 e il 22 aprile sul suo profilo Facebook, post che presentiamo qui di seguito come se fossero un unico intervento:
- Mi sento di prendere un impegno personale per la Toscana costiera.
Amici, toscani, farò tutto quanto sarà in mio potere per il turismo estivo di questa stagione.
Non della prossima. Di questa.
Voglio onorare il legame profondo, personale, emotivo che ho con il nostro mare e le spiagge che da sempre accompagnano le nostre estati.
Chiarisco anche un aspetto: è necessario garantire tutte le condizioni essenziali alla sicurezza sanitaria, senza eccezioni. Non possiamo permetterci di trasformare il grande bisogno del mondo in un rischio drammatico per tutti noi e per chi ci visita.
Bisognerà anche considerare flussi turistici ridotti e differenti dai soliti, ma ogni nostro sforzo deve essere dedicato all’avvio della stagione.
L’economia costiera si sviluppa infatti in una finestra di tempo troppo ristretta e specifica, e sono tante le famiglie che dipendono da essa, per non dedicare ogni sforzo utile a una ripartenza misurata, sicura e intelligente, ma pronta.
Siamo toscani, possiamo riuscirci. Io ho fiducia nei toscani. Lo dico chiaramente.
Per questo motivo sono convinto che, grazie a un vero patto di responsabilità tra istituzioni e cittadini, potremo inaugurare la stagione balneare regionale in sicurezza.
Con cinque province su dieci che si affacciano sul mare e una popolazione che ha oggi un bisogno profondo di bellezza, la Fase 2 non può prescindere dalla nostra costa.
Su questo tema, anzi, ho due posizioni molto chiare:
1. Bisogna aprire anche le spiagge libere, non solo quelle vigilate, avendo cura che siano rispettate tutte le disposizioni di sicurezza, ma confidando molto nel senso di responsabilità dei toscani
2. Serve una proroga rapida delle concessioni agli stabilimenti balneari.
Sarà una sfida, certo, ma una sfida che si vince anzitutto con la fiducia.
Insieme ce la faremo.
Quello che segue è un post pubblicato il 28 aprile, contenente un appello al presidente Rossi:
- Egregio Presidente del Consiglio,
ho condiviso la scelta giusta di centralizzare la Fase 1 dell’epidemia.
Credo però che la Fase 2 debba essere gestita in modo differente, con le necessarie distinzioni tra una regione e l’altra, tra un caso e l’altro.
È evidente che la ripartenza della Lombardia non potrà essere la stessa della Toscana!
Permettere ai territori che possono farlo, come il nostro, di muovere qualche passo in avanti con velocità, sicurezza e responsabilità aiuterebbe in realtà l’economia dell’intero Paese, che tutti amiamo e rispettiamo come una cosa sola con le sue regioni.
Qui possiamo avviare una nostra Fase 2, la “Fase 2 della Toscana”, con alcune piccole, ma fondamentali anticipazioni rispetto al calendario nazionale:
Dall’8 maggio, la riapertura del commercio al dettaglio.
Dal 18 maggio, la riapertura di bar, ristoranti, alberghi, parrucchieri e attività di cura della persona.
Chiedo quindi a Lei e a tutto il Governo di assegnare alle Regioni un’autonomia di indicazione e indirizzo sulla Fase 2.
I cittadini toscani hanno ben chiaro che non potremo tornare alla situazione precedente il Covid19.
Sanno benissimo che dovremo abituarci a stili di vita diversi e al distanziamento sociale: lo stanno già facendo con responsabilità e grande senso di comunità.
Loro si sono fidati delle istituzioni, è tempo che le istituzioni si fidino loro.
Con disponibilità e fiducia,
Eugenio Giani