Nota a noi del “settore” perché, dopo il veterinario, siamo i primi ad essere contattati, anche perché il nostro numero di telefono viene dato subito a chi chiede aiuto nelle più svariate situazioni. Che all’isola manchi una struttura per il ricovero anche solo temporaneo dei cani vaganti è un dato di fatto, così come è ormai evidente che ai nostri sindaci non interessi affatto porre rimedio alla situazione.Animal Project si è sperticata per anni per portare avanti la questione della realizzazione del canile comprensoriale e del pronto soccorso veterinario, ma è sotto gli occhi di tutti il fallimento di questa gestione associata.
Collaborazione tra associazioni… Ok
Potremmo chiedere la stessa collaborazione ai veterinari per garantire una reperibilità H24, ma Michele lo sa bene non sempre è fattibile. Siamo pochi e stremati, noi volontari, perché oltre a farci il mazzo per curare gli animali, sterilizzare, raccattare uccelli (questo noi…) dobbiamo anche sopperire a carenze strutturali delle amministrazioni che, magari con un piccolo contributo, gradirebbero anche il taglio dell’erba, il cencio per terra e una bella tazza di thè....Cerchiamo di collaborare per le emergenze, ma i miracoli non riusciamo a farli. Ogni volta che vedo una chiamata da un numero sconosciuto mi sento male.
Stamattina ho dovuto spiegare a questo signore che molto carinamente ha recuperato il cane vagante, come funziona il sistema elbano e non ci facciamo una bella figura. NESSUNO. Ma questo a chi interessa? Si spendono centinaia di migliaia di euro per le più svariate amenità, ma non si vuole investire nulla per garantire un minimo di decenza nell’ambito della tutela degli animali. Dunque? Collaborazione, va bene. Ma con chi? Quali sono le regole di ingaggio? Perché se la collaborazione è pretendere che le associazioni animaliste taglino anche l’erba al posto degli operai comunali o delle ditte a servizio degli enti locali, ve lo scordate. La nostra, al momento, è pura sopravvivenza per superare la stagione. Abbiamo cercato in tutti i modi di sollecitare i sindaci, ma nessuno fa un passo oltre il proprio naso. Allora godetevi la bella figura con i turisti che tanto vi piacciono, mentre noi ci facciamo il culo dalla mattina alla sera… E a volte anche la notte, perché i cani sono bastardissimi, vagano a tutte le ore.…e il nostro telefono è sempre acceso.
Mi sorge il dubbio di essere stato frainteso, evidentemente non sono stato abbastanza chiaro nel mio intento e ciò che avrei voluto dire non è stato compreso a fondo: la storia “ordinaria” del cane ritrovato senza chip era ovviamente un pretesto per denunciare una situazione che, a mio avviso, meritava considerazioni più puntuali e circostanziate. Il canile, di cui traversie e lungaggini burocratiche conosciamo fino alla noia, non era il tema centrale delle mie riflessioni e neppure la reperibilità veterinaria h 24 che pur meriterebbe attenzione e soluzioni: lo sfogo è nato dalla consapevolezza di avere sul territorio (Comune di Marciana), in passato richiesto a gran voce anche dalle associazioni animaliste, una piccola struttura con due box destinata all’accoglienza temporanea di animali vaganti e/o in difficoltà, e purtroppo vederla abbandonata alle erbacce, senza alcun tipo di cura o manutenzione. Come già scritto, ero a conoscenza del fatto che Enpa avesse una convenzione con il comune di Marciana, convenzione decaduta per motivi a me sconosciuti: il problema non è chi o cosa, sta di fatto che quella struttura è inutilizzata e non agibile. Non ho mai pensato nè scritto che le associazioni debbano tagliare erba o sopperire alle carenze amministrative dei comuni, non ho mai messo in dubbio il lavoro quotidiano e meritevole che i volontari svolgono per occuparsi di gatti, cani, animali selvatici; comprendo e condivido la frustrazione di chi lavora tutti i giorni, cercando di dare il massimo, sentendosi, a volte, isolati e stanchi. Lo comprendo, perchè anche io mi sento spesso cosi, come l’altra mattina quando ho visto e documentato quelle erbacce e le gabbie inghiottite dai rovi. Tuttavia sono convinto che, pur essendo tantissime le cose che non funzionano, dovremmo provare ad essere più costruttivi, più uniti e più concreti: da sempre ritengo che lamentarsi serva ma solo in parte, cominciamo da ciò che abbiamo già e su quello costruiamo: non abbiamo il canile, ma abbiamo due box ricoperti di erba. Non abbiamo un servizio di reperibilità veterinaria h24, ma professionisti disposti a sacrificarsi. Le amministrazioni non sono il massimo, lavoriamo per sensibilizzare l’opinione pubblica e riportiamole ai loro doveri istituzionali. I volontari sono pochi e stanchi, uniamo le forze e cerchiamo altri aiuti. Non voglio dare soluzioni facili, perchè non ci sono, ma la strada da seguire è questa, e non dobbiamo farlo per i turisti ( che a me non piacciono cosi tanto), ma per noi.
Dottor Michele Barsotti, chapeau! Sono d’accordo con lei su tutta la sua linea di pensiero condividendone ogni parola. Una giusta e doverosa puntualizzazione ad un articolo che ha scritto e che non avrebbe avuto bisogno di ulteriori chiarimenti perché l’intento è impossibile da fraintendere.Grazie ancora per tutto l’aiuto che negli anni ha donato sia agli animali che ai proprietari degli stessi con cuore umile e generoso, senza mai lucrare e con professionalità. Grazie per il suo costante interessamento alle questioni animaliste e non. Avanti così! Barbara