Dopo la mia del 31 dicembre 2019, torno a scriverLe perorando la causa per le Isole Minori, anche alla luce delle conseguenze della pandemia in atto.
Vivere nelle isole ha, come sappiamo, un surplus di costi dato dal trasporto che grava su tutti i beni anche di prima necessità, sulla tassa rifiuti e quant’altro.
Ad oggi a seguito del COVID 19 la situazione è per la maggior parte dei residenti drammatica per l’isolamento e l’emarginazione sociale che comporta lo stato di insularità.
Io lavoro negli uffici di un Comune dell’Elba, e dall’emergenza Covid 19 sono stata trasferita all’ufficio che si occupa del sociale.
Ogni giorno pervengono numerosissime richieste di buoni spesa.
Famiglie che non hanno nessun altro tipo di sussidio.
In sole due settimane abbiamo rilasciato oltre 5 mila buoni spesa.
La situazione è realmente drammatica, le famiglie non hanno più i soldi per far fronte alle esigenze minime di sostentamento, non riusciranno a pagare l’affitto di casa né le bollette delle utenze.
Le riaperture per la stagione turistica saranno contingentate e forse tante strutture resteranno chiuse in quanto non riusciranno a far fronte alle spese di gestione
Molti avevano come unico sostentamento un reddito da lavoro stagionale ed il territorio non permette una riconversione di occupazione in altri settori.
Necessiterebbe con urgenza una Legge a sostegno delle isole minori che sia a beneficio diretto dei cittadini, come la riduzione dell’IVA al 4 %, per una equiparazione dei costi con il continente, una defiscalizzazione del lavoro dipendente che permetta, in questa situazione di gravissima crisi economica, alle nostre aziende turistiche e ad eventuali nuove aziende di altro settore, di essere competitive sul mercato esterno.
Quest’anno non potremmo far conto sui numeri del turismo degli anni precedenti e se non verranno attuate celermente misure ad hoc, rischieremo un ulteriore spopolamento delle nostre isole o famiglie che verseranno nella povertà più assoluta.
Ogni giorno torno a casa e ringrazio il cielo di avere un lavoro che mi consente di dar da mangiare ai miei figli, ma non riesco a dimenticare ciò che vedo in ufficio.
La disperazione di moltissime persone che con le lacrime agli occhi ed un senso di pudica vergogna, quasi tentano di giustificarsi del bisogno di avvalersi di un sussidio o dei buoni spesa per far mangiare i propri figli.
Leggo nei loro occhi la disperazione dell’incertezza del futuro, la consapevolezza di non avere un futuro nelle attuali condizioni.
Le Isole Minori non hanno i numeri per avere un proprio rappresentante in Parlamento, ne nei Consigli regionali, siamo troppo pochi ma con grandi e peculiari problematiche che solo chi ci vive può averne reale coscienza.
Forse avremmo bisogno di una formula equivalente alle quote rosa, la riserva di un posto per essere presenti, per dar voce a piccoli territori con un mare di problemi.
So, capisco che non rientra nelle Sue competenze , ma forse potrebbe aiutarmi a farmi ascoltare dai nostri parlamentari, forse potrebbe aiutarmi a farmi ricevere dal nostro Presidente del Consiglio.
Forse potrebbe esserci una soluzione a tutto questo.
Confidando in una Sua gentile risposta Le porgo i miei più cordiali saluti
Dott.ssa Roberta Madioni