In arrivo a breve nel porto di Piombino rigassificatori galleggianti su grande nave per sostituire le forniture di gas naturale russo. La prima è già arrivata a destinazione nel porto di Ravenna. Una volta ormeggiati, i rigassificatori vedranno arrivare in continuazione le navi gasiere che vi immetteranno il loro gas liquido trasportato soprattutto da USA, ma anche da Medio Oriente e Africa. Questo passaggio del gas è un’operazione ad alto rischio di incidente ed ecologico. Infatti il Gas è compresso di 600 volte a una temperatura di ‑161°C. I rigassificatori hanno la funzione di riportare il gas liquido a temperatura ambiente e lo faranno usando acqua di mare in quantità gigantesche. Per l’alta pericolosità delle operazioni, che possono creare dei mostruosi disastri, le norme internazionali di sicurezza sono molto stringenti, infatti prevedono che i rigassificatori debbano essere collocati molto lontani da qualsiasi operazione commerciale marina o centro abitato. Ma il ministro Cingolani, che di ambiante, popolazioni, economie locali abbiamo capito poco si interessa, in nome dell’emergenza, ha visto bene di ignorare tali norme. Peccato che a farne spese sarà il territorio di Piombino, il circondario continentale e l’isola d’Elba, non solo in caso di incidente che sarebbe una devastazione apocalittica, ma anche per le normali operazioni di carico-scarico, durante le quali prevista la totale sospensione delle attività portuali e per la compromissione di una vasta area marina. Sarebbe auspicabile una presa di posizione delle nostre Amministrazioni Locali, anche dell’isola d’Elba, oltre che di Piombino: il rischio potenziale è di dimensioni apocalittiche, quello certo incalcolabilmente superiore ai vantaggi più utopistici.
Libera Scelta Elba