Pe’ raccontà sta storia bisogna inizia’ dalla fine, perchè è da li che ho capito tante cose.
Pulvirenti lo conoscevo di vista, ma sinceramente fino a qualche giorno fa un sapevo nemmeno che voce c’avesse.
Nell’attesa che arrivasse in piazza a Campo nell’ Elba sentivo parecchi dei presenti che raccontavano aneddoti su Giuseppe ma un racconto m ha incuriosito di piu’, un suo collega di lavoro che diceva: “ De’…t’imbarchi una giornata di lavoro, e voglio di, unne’ mica che famo un lavoro d’ufficio che quando esci pensi: quasi quasi faccio un po’ d’attivita’ fisica visto che so stato tutto il giorno a sede’ , lui invece dopo una giornata di lavoro pesante, magari anche su un tetto dove unne’ che ci si lavora agile, prende e torna a casa a piedi ( magari il lavoro e’ a Patresi).
Va bene che il gasolio e’ aumentato, continuava l’ amico, ma fassela a piedi.…io quando finisco un vedo l’ora d’ anda’ a casa pe’ riposammi… e questo invece si stiocca una’ altra levataccia del genere.
Quando Virginia Campidoglio ha convocato l’ Edicola Elbana Show per raccontarci quello che volevano fare ho conosciuto Giuseppe. L’ aspetto per me non è importante anzi, ero davanti ad un mio simile, tutto scritto, un personaggio curioso e lui con una semplicità disumana mi spiega il giro che ha intenzione di fà.
Io mi so’ dovuto fa portà da bè perchè ero già stanco solo al racconto, ma uno sguardo co sto personaggio e da subito mi sembrava di conoscerlo da sempre, avevo già capito che tutto sarebbe andato come doveva andare, era troppo sicuro, ma sicuro nella sua leggerezza.
Insomma, mi dice Virginia: ” abbiamo intenzione di fare una raccolta fondi per comprare un ecografo portatile, ma la facciamo a tempo, solo durante la maratona di Peppe “.
Perfetto penso: Questi vonno raccogliere oltre 6000 euro in 20 ore, con una maratona che la maggior parte verrà fatta di notte.…qui stavvede’ che il piu’ normale so io.…ed e’ tutto un di’.
Ma alla fine ci credo anche io anche perchè so in mezzo a uno che c’ha il capo tatuato e una che parla a palla di fucile come se avesse whats app applicato in gola con il X2 incorporato.
E che gli vai a di’ a questi? Nulla, m’arrendo ed esco di scena con un: ” ok ci sto, faro’ quello che l’ edicola sa fare: diamo visibilità a questo progetto.”
Parte la maratona e dopo mezz’ora abbiamo già raccolto oltre duemila euro. Perfetto, e’ andata, ci siamo, dovremmo arrivare se non proprio ai 6039 euro preventivati ad andarci vicino.
Poi la tua Isola è differente e vai anche abbondantemente oltre le aspettative arrivando a € 9394 di 236 donatori.
Ormai è qualche annetto che con l’ Edicola Elbana facciamo cose insieme ai Diversamente Sani e stando con loro si percepisce chiaramente che il percorso tracciato da Edy e tutti gli altri che purtroppo non sono più con noi, è rimasto inalterato nel tempo.
Ad Edy una volta gli dissi: “ Edy, che banda di matti che siete, nonostante tutto quello che dovete affrontare, siete di fori come i balconi “.
Lei mi sorrise con quel sorriso che era il su’ marchio di fabbrica e mi disse: “ Stix, te non mi sembra che sei molto differente da noi, nonostante st’ aspetto da duro che hai, sei un ragazzo d’oro”
Non so se aveva ragione sul fatto che fossi un ragazzo d’oro, non penso, ma l’ altro giorno nel primo video che ho messo con Giuseppe, l’ amico in comune Luca Venturini ha scritto rivolto a me e a Giuseppe: “Sono la dimostrazione che l’ abito non fa’ il monaco” e subito mi e’ tornata in mente Edy con quella frase…un po’ come quel raggio di sole e la pioggia che ha smesso stamani all’ arrivo di Giuseppe in Piazza.
Non tutto arriva a caso.…