In piena tragedia causata dall’inafferrabile Corona virus, si è portati ad apprezzare, più di quanto si faccia normalmente, valori e qualità che spesso trascuriamo o diamo per acquisiti.
Ho la fortuna di vivere a Porto Azzurro. Ho girato mezzo mondo per svago e per lavoro, ma ho scelto di trascorrere tra questi golfi e questi monti la mia vita da pensionato. Ed ora, in piena crisi di segregazione (lock out, come si dice in gergo), mi rendo conto di quanto sia stata appropriata la mia scelta.
Oltre a godere quotidianamente delle bellezze del luogo, sto scoprendo ed apprezzando inattesi aspetti e qualità di questa comunità elbana. In primo luogo la
abnegazione e la disponibilità dei volontari delle varie associazioni e della protezione civile impegnati giorno e notte in attività di prevenzione dei contagi, di controllo, di guida e di sostegno, particolarmente alle persone più anziane, comprese la consegna di farmaci e prodotti alimentari a domicilio. Lo stesso avviene nel resto dell’isola e l’Ospedale di Portoferraio, con il suo personale, si è organizzato per fronteggiare un’eventuale emergenza.
Ad ogni casa è appeso un tricolore, spesso insieme alle tre api elbane ed all’arcobaleno. I carrelli che raccolgono cibo per i meno abbienti fuori dai supermercati, non sono mai vuoti. Negli sguardi e nei saluti che incrocio facendo la spesa, non c’è insofferenza o esasperazione, ma si percepisce la consapevolezza di attraversare e condividere un momento difficile, dal quale comunque usciremo.
Il sentimento di solidarietà è palpabile e mai come adesso si riscoprono i volti di vecchie amicizie, troppo spesso nascoste tra le mille facce dei turisti estivi.
Qui come altrove l’ emergenza colpisce tutti, ma è una vera mazzata per l’economia di questo paese: normalmente in questo periodo inizia la stagione estiva, fonte di reddito per la maggior parte delle famiglie. Ora invece, alla vigilia di Pasqua, tutto è sbarrato.
Quando riapriranno i campeggi, i ristoranti, le varie boutique, i banchetti del mercato, le gelaterie? Quando i nostri ragazzi potranno di nuovo impegnarsi in qualche attività per guadagnarsi un po’ di soldi? Su quali entrate potranno contare i numerosi stagionali che sul turismo basano le loro esistenze?
Il disagio sociale aumenterà di pari passo col drastico diminuire del reddito dei singoli e delle famiglie che saranno solo in parte mitigati dagli ammortizzatori sociali, cassa integrazione e sussidi governativi.
Ma ce la faremo, ce la dobbiamo fare, e resterà in tutti noi Longonesi (mi considero tale) la consapevolezza di far parte di una comunità dotata di grande umanità, di un forte senso di appartenenza e di profondi sentimenti di solidarietà.
Valori che resistono e resisteranno a qualsiasi epidemia e che saranno fondamentali per far ripartire il paese.
Un’ultima considerazione riguardo l’Amministrazione comunale (alla quale non ho lesinato critiche in altre occasioni): si è mossa tempestivamente ed in modo
efficiente. Provvedimenti e controlli per evitare il diffondersi del contagio, sono stati attivati fin dai primissimi giorni della crisi, in anticipo su analoghe misure prese a livello regionale e nazionale. Qui mascherine, guanti e disinfettanti non sono mai mancati…
Per tutte queste ed altre ragioni, mi considero fortunato di trascorrere qui questo periodo di emergenza ed abbraccio con un grazie sincero tutti i compaesani.
Fausto Pedrazzini
Segretario Circolo Pd Porto Azzurro