La figura e l’opera del nostro illustre conterraneo verranno declinate mercoledì 24 novembre 2021, con inizio alle ore 11,30, nell’Aula Magna del Liceo da Gianfranco Vanagolli, Presidente onorario della Sezione di Italia Nostra dell’Arcipelago Toscano, già docente di materie letterarie nelle scuole medie superiori, noto studioso e scrittore.
Raffaello Brignetti — cui recentemente hanno dedicato due incontri i Comuni di Camogli e Marciana Marina, tenuti nei rispettivi paesi, nell’ambito di un progetto di recupero dei legami storico culturali fra Tigullio ed Elba occidentale, sulle tracce delle antiche rotte commerciali fra le due sponde del Tirreno — occupa un posto di rilievo nella narrativa italiana del secondo dopoguerra. Vincitore dei Premi Taranto e Chioggia per la narrativa di mare, nonché del Viareggio e dello Strega, il narratore di Marciana Marina, legato per vincoli di sangue anche alla Liguria e all’Isola del Giglio, si caratterizzò fin dall’inizio della sua carriera per una prosa originale, distinta dai modelli in voga, cui restò sempre fedele, nonostante l’avversione preconcetta di una parte della critica. Avviato, dopo il conseguimento della maturità classica a seguire studi scientifici, mutò radicalmente indirizzo una volta rientrato in patria dalla prigionia, trascorsa in un lager tedesco con altre migliaia di militari italiani catturati successivamente all’8 settembre 1943, laureandosi in Lettere Moderne, a Roma, con Ungaretti. Nella capitale conobbe e frequentò scrittori destinati ad affermarsi, tra cui il conterraneo Carlo Laurenzi, mentre collaborava a distanza con il marcianese Oreste Del Buono e il riese della marina Luigi Berti, entrambi chiamati a un percorso artistico invidiabile. All’attività di scrittore affiancò a lungo quella di giornalista, realizzando importanti inchieste e apprezzati reportages, come quello sulla rivolta del popolo ungherese, nel 1956, per liberarsi dalla dittatura comunista impostagli dall’Unione Sovietica.
L’inchiostro nel quale Brignetti intinse la sua penna di scrittore fu il mare, visto non come un amplissimo spazio nel quale immaginare avventure più o meno suggestive, ma come un indecifrabile, affascinante scenario di intrecci esistenziali. In esso ci appare grande lo spazio riservato all’Elba.
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