Anche a Roma, come a Milano, c’è un po’ di Capoliveri nella lotta al Coronavirus che stanno conducendo medici e ricercatori di tutta Italia. Fabio Araimo Morselli, capoliverese d’adozione, cresciuto sulla spiaggia di Morcone insieme ai suoi fratelli, amico mio e di tutta la comunità di Capoliveri dove hanno casa i suoi genitori sin dagli anni ’60, direttore dell’Unità Operativa Ospedale Senza Dolore dell’Azienda Ospedaliera Universitaria del Policlinico Umberto I di Roma, è primo sperimentatore del team che sta lavorando alla terapia a base di ossigeno e ozono sistemico, quale strumento per trattare i pazienti colpiti da Covid-19.
Un’eccellenza italiana con forti legami con il nostro territorio, in prima linea per superare la grave pandemia che sta colpendo il Mondo, a cui va il nostro grazie per il grande lavoro che sta svolgendo per tutti noi. Grazie Fabio!
da Repubblica — 5 aprile — Coronavirus, la speranza nell’ozonoterapia: al via la sperimentazione all’Umberto I di Roma
Una speranza nella lotta contro il coronavirus arriva dall’ozonoterapia. La sperimentazione è partita ufficialmente ieri nei reparti del Policlinico Umberto I di Roma dall’intuizione al professor Fabio Araimo Morselli, direttore dell’unità operativa “Ospedale senza dolore” del nosocomio romano. “Questa attenzione all’ozonoterapia per curare pazienti Covid-19 nasce fondamentalmente dalla mia fobia. Ero in contatto da gennaio con colleghi cinesi che già utilizzavano questa tecnica ma per alleviare il dolore nello stadio avanzato della malattia. Io ho pensato potesse essere utilizzata prima. L’ozono infatti ha la capacità di ridurre l’infiammazione polmonare che questa malattia causa nei malati (l’ozono viene spesso utilizzato curare dolori cronici o nei pazienti oncologici). Il difficile è capire il punto esatto in cui intervenire, ma ci stiamo lavorando”. Con l’ozonoterapia vengono prelevati 200 millilitri di sangue dal paziente affetto da Covid-19 che poi vengono ozonizzati con un apposito macchinario e infine reiniettati. “La procedura è semplice e replicabile in qualsiasi istituto” spiega il professor Araimo.
Intervista a Radioradio
“Quando l’ozono viene messo a contatto con il sangue all’interno di appositi kit trasferisce una sua capacità antiossidante al sangue. Quando il sangue viene rinfuso nel paziente sortisce degli effetti interessanti. Questa bestiaccia ha una pellicola che quando viene in contatto con l’ozono perde la capacità di ingannare le nostre cellule impedendogli di penetrare all’interno. Così il virus diventa inattivo”. Il trattamento dei pazienti affetti da Covid ‑19, infatti, con ozonoterapia e farmaci antivirali ha dimostrato una riduzione dei danni ai polmoni e un rallentamento dell’infiammazione.
https://www.radioradio.it/2020/04/curare-il-coronavirus-con-lozono-la-sperimentazione/