A giugno l’Elba potrebbe ritrovarsi nella peggiore stagione turistica della sua storia. Il problema è che turismo vuol dire vita. Se gli alberghi, i residences, i campeggi saranno pressoché vuoti, o chiusi, molte migliaia di famiglie non avranno di che vivere non solo quest’anno, ma almeno fino alla stagione 2021, i fornitori, alimentari e non, collasseranno, idem i rappresentanti di commercio, i trasportatori, le compagnie di navigazione. A caduta i commercianti e chi fornisce servizi: le agenzie di viaggio, i ristoranti ed i bar, i taxisti, le guide, le attività di pulizia, i gestori dei rifiuti e persino i commercialisti ed i consulenti. Se crolla un mondo crolla il suo indotto. Compito delle istituzioni locali sarebbe non farlo collassare, costruendo strategie. Perché i turisti arrivino, una volta finiti i blocchi, servirà un’organizzazione maniacale dei flussi: dal souvenir “mascherina” all’ingresso delle navi, al distanziamento negli alberghi, negli stabilimenti balneari, nei ristoranti. Per molti mesi ancora il mondo sarà questo. Per tutto ciò servono regole, anzi regole ferree. Regole che andrebbero scritte subito, con i servizi sanitari, immaginando il futuro prossimo venturo e confrontandoci con le istituzioni regionali e nazionali. Se si aspetta che ci arrivino dall’alto siamo fritti. O si governa il nuovo mondo, o il nuovo mondo ci spazzerà via. Quando ci si penserà? Perché il blocco finirà, la stagione arriverà e noi rischieremo il disastro. Mai come ora o si è uniti e preparati, o si muore».
Roberto Peria, già sindaco di Portoferraio