Un viale alberato, pensato non solo per abbellire la città ma anche per proteggerla: è la proposta lanciata da Massimiliano Pardi sul suo profilo Facebook, e potrebbe rivoluzionare un’intera zona di Portoferraio. L’idea? Un grande corridoio verde lungo la strada a quattro corsie, da via Manganaro fino all’inizio della Valle di Lazzaro, dotato di un innovativo sistema di gestione delle acque piovane. Una risposta concreta ai danni causati dall’ultima alluvione, ma anche un modo per rendere la città più bella, vivibile e soprattutto resiliente ai cambiamenti climatici. Un mix tra ingegneria e natura: ecco come funzionerebbe. Il sistema proposto è un perfetto esempio di infrastruttura verde, capace di raccogliere, filtrare e rilasciare l’acqua piovana in modo sostenibile. Ecco i suoi elementi chiave:
Vegetazione filtrante: alberi e piante assorbono e purificano l’acqua, riducendo inquinamento e ristagni;
Marciapiedi e carreggiate intelligenti: l’acqua defluisce naturalmente verso il sistema di drenaggio;
Filtrazione naturale: sabbia, ghiaia e terriccio eliminano le impurità;
Tubi drenanti e condotti sotterranei: regolano il flusso e convogliano l’acqua in modo sicuro;
Scarico pulito: l’acqua rilasciata è priva di inquinanti, rispettando il ciclo naturale.
Un progetto in linea con i CAM e il principio DNSH. Il viale proposto è pensato secondo i Criteri Ambientali Minimi per il Verde Pubblico e il principio DNSH (Do No Significant Harm). Questo significa: Uso di specie autoctone resistenti e a basso consumo d’acqua; Applicazione delle tecniche SUDS (Sustainable Urban Drainage Systems); Impiego di materiali ecocompatibili; Promozione della biodiversità urbana; Nessun impatto negativo sull’ambiente, anzi, un miglioramento complessivo. Le piante non sono solo belle da vedere: fanno la differenza. Assorbono l’acqua piovana, filtrano gli inquinanti, rinfrescano l’aria, ricaricano le falde e ospitano insetti utili. Insomma, sono un vero alleato per la città. Integrare natura e tecnologia per un futuro più sicuro e vivibile è possibile. Ma cosa ne pensano i cittadini? L’idea è ambiziosa, sostenibile e in linea con le direttive ambientali europee. Potrebbe davvero cambiare il volto di Portoferraio. E voi, cosa ne pensate?
