Federico e Stix, mi rivolgo a voi, visto che siete anche mezzi riesi, con la rabbia di chi, ancora una volta, si ritrova ostaggio di una viabilità disastrosa e di un territorio lasciato all’incuria. Oggi, 5 marzo, ci svegliamo con l’ennesima chiusura della strada provinciale 26 tra Rio Marina e Rio Elba, un’arteria fondamentale per chiunque debba spostarsi, lavorare, vivere.Il motivo? Il crollo delle pareti di una grotta sotto la carreggiata. Sembra quasi una barzelletta, se non fosse che questa strada è già stata chiusa nel 2013 per lo stesso problema e che, dopo ben undici anni di disagi, era stata finalmente riaperta nel 2024. Un anno. Un solo anno ed eccoci di nuovo punto e a capo. Ora, la domanda è: che tipo di intervento è stato fatto per rendere la strada sicura? Oppure, come temiamo in molti, si è proceduto con la solita “soluzione-tampone”, buona solo per tagliare un nastro e fare qualche foto? Perché se dopo un solo anno si verifica un nuovo cedimento, c’è qualcosa che non torna. E mentre noi cittadini cerchiamo di capire perché le nostre infrastrutture sembrano fatte di cartapesta, ci ritroviamo con deviazioni che penalizzano chi lavora, chi ha bisogno di spostarsi, chi deve raggiungere servizi essenziali. Per non parlare dei mezzi pesanti, che non possono nemmeno percorrere l’alternativa della Chiusa. Quindi, come al solito, chi vive e lavora qui deve arrangiarsi. Ci chiediamo: esiste un piano serio per la manutenzione di questa strada o dobbiamo aspettarci altri crolli, altre chiusure, altri anni di attese infinite? Perché la pazienza dei riesi ha un limite. E quel limite, ormai, è stato abbondantemente superato. Chiediamo risposte concrete. Chiediamo trasparenza. Chiediamo che Rio non sia trattato come una terra di serie B, e a voi lo potemo di: ” Ci semo rotti i coglioni”
Un cittadino esasperato.
