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Calcio a 5: L’Elba 97 cede al Five to Five Pisa: 2–6 il finale, ma primo tempo equilibrato

L’Elba 97 lot­ta ma si arren­de alla capo­li­sta Five to Five Pisa, che si impo­ne con un net­to 6–2. Un match che ha visto un pri­mo tem­po com­bat­tu­to, con i por­tie­ri pro­ta­go­ni­sti, ma che nel­la ripre­sa ha pre­so una pie­ga deci­sa­men­te favo­re­vo­le agli ospi­ti. Il pri­mo tem­po si è chiu­so sul 2–0 per il Five to Five Pisa gra­zie alla dop­piet­ta di Agdil Lag­cha al 20′ e al 29′. Una fra­zio­ne ini­zia­le dove i due estre­mi difen­so­ri, Bal­li­ni per l’Elba 97 e Magnoz­zi per il Five to Five, si sono mes­si in luce con inter­ven­ti spet­ta­co­la­ri, man­te­nen­do il risul­ta­to in bili­co per buo­na par­te del­la gara. L’Elba 97, sep­pur pri­va di alcu­ni ele­men­ti fon­da­men­ta­li come Vin­ci, Mar­chet­ti (squa­li­fi­ca­to), Linal­ded­du, Burel­li, Filip­pi e Brun­du, ha mostra­to carat­te­re e deter­mi­na­zio­ne. Nono­stan­te ciò, la mag­gio­re qua­li­tà dei pisa­ni è emer­sa con il pas­sa­re dei minu­ti. Nel Secon­do tem­po: il Five to Five allun­ga, Elba 97 lot­ta ma non basta La ripre­sa si apre con Pol­lo­ni che segna il 3–0 al 7’. La rea­zio­ne dell’Elba 97 non si fa atten­de­re, e Bel­lis­si­mo accor­cia le distan­ze all’8’, tro­van­do la rete del 1–3. Ma l’entusiasmo loca­le dura poco: all’11’ Maz­zot­ta fir­ma il 4–1 e tren­ta secon­di dopo Pol­lo­ni sigla la sua dop­piet­ta per­so­na­le per il 5–1. Al 16’, su cal­cio di rigo­re, Maz­zot­ta por­ta il Five to Five sul 6–1. L’Elba 97, pur sot­to nel pun­teg­gio, con­ti­nua a pro­var­ci con Mari­ni, che al 26’ tro­va la rete del defi­ni­ti­vo 2–6. Il fina­le vede anco­ra i padro­ni di casa ten­ta­re qual­che sor­ti­ta offen­si­va, ma sen­za suc­ces­so. Nono­stan­te l’ampio pas­si­vo, l’Elba 97 ha dispu­ta­to metà gara con gran­de inten­si­tà, dimo­stran­do carat­te­re con­tro un avver­sa­rio soli­do e attrez­za­to per il sal­to di cate­go­ria. Il Five to Five Pisa con­fer­ma la pro­pria supe­rio­ri­tà tec­ni­ca e si impo­ne con meri­to, ma gli elba­ni pos­so­no comun­que trar­re spun­ti posi­ti­vi da una par­ti­ta gio­ca­ta con orgo­glio.

 

 

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