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Manchette di prima

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Mentre si elogia una grande donna, Annarita Buttafuoco, altre sono umiliate dall’indifferenza

Ven­erdì 13 dicem­bre al teatro De Laugi­er abbi­amo assis­ti­to ad un even­to com­mem­o­ra­ti­vo orga­niz­za­to dall’Associazione Cul­tur­ale Sar­da “ Bruno Cuc­ca” in onore di una grande don­na, Annari­ta Butta­fuo­co scrit­trice, stor­i­ca e fem­min­ista Ital­iana.
Annari­ta, grande sosten­i­trice dei dirit­ti delle donne è nata in Sardeg­na nel mrzo del 1951 ma ha vis­su­to tan­ti anni all’Elba dove ha fre­quen­ta­to il Liceo Clas­si­co Fore­si di Porto­fer­raio ter­mi­na­to il quale si è iscrit­ta alla facoltà di let­tere di Firen­ze e si lau­rea a Roma con una tesi di Antropolo­gia Cul­tur­ale. Morì gio­vane a soli 48 ani causa un male inesora­bile ma di lei riman­gono tante opere„ scrit­ti, sag­gi e molte pub­bli­cazioni cul­tur­ali e di vocazione stor­i­ca. Annari­ta nutri­va forte inter­esse per le istanze politiche del movi­men­to fem­min­ista.
Sono impor­tan­ti questi even­ti dove si ricor­dano e si con­di­vi­dono ricor­di e tes­ti­mo­ni­anze di per­son­ag­gi di cul­tura e di impeg­no sociale solo che tante volte queste tes­ti­mo­ni­anze cel­e­bra­tive fan­no dimen­ti­care o fan­no igno­rare la realtà che tutt’ora vivono molte donne spe­cial­mente quelle par­ti­co­lar­mente frag­ili che lot­tano con il male e con la sof­feren­za fisi­ca ma anche con l’indifferenza che le cir­con­da e a trat­ti le umil­ia al lim­ite del­la ver­gogna.
Annari­ta si sarebbe indig­na­ta di appren­dere che nel nos­tro ospedale molte donne, per lo più anziane con­di­vi­dono la stan­za con uomi­ni a volte imbaraz­zan­ti nel­la più com­ple­ta indif­feren­za e promis­cuità. Molti san­no, anche dei pre­sen­ti al con­veg­no, ma si fa fin­ta che sia nat­u­rale e nor­male far­si vis­itare, lavare, cam­biare biancheria inti­ma men­tre ti guar­da chi non dovrebbe essere lì. L’anziana è ris­er­va­ta per prin­ci­pio cul­tur­ale e gelosa nel suo cor­po.
Così come Annari­ta non avrebbe approva­to che una Sig­no­ra di oltre 90 anni con grossi prob­le­mi alle par­ti intime che al pron­to soc­cor­so le è sta­to det­to di recar­si il giorno dopo a far­si vis­itare dal pro­prio medico di base anche se le evi­den­ze con­sigli­a­vano un trat­ta­men­to di urgen­za dis­pos­to, come da pras­si, dal gine­col­o­go reperi­bile il quale dopo una accu­ra­ta visi­ta pote­va sta­bilire le dimis­sioni o il ricovero. La non chia­ma­ta del gine­col­o­go reperi­bile si pres­ta a tante domande e inter­rog­a­tivi.
Noi cre­di­amo che sia ora di smet­ter­la di fare dif­feren­ze di genere met­ten­do­ci in tes­ta che uomi­ni e donne sono uguali. Le dif­feren­ze esistono solo nelle men­ti degli alien­ati.
Francesco Semer­aro.
Comi­ta­to Elba Salute.

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