Rita è Rita, non solo la mamma di Chico e Walter, anche perché ho conosciuto e frequentato prima lei di loro.
Il primo ricordo va alle elementari, avevo come maestra Rita Tagliaferro in Carotenuto e lei, Rita Incerti in Tonietti, seguiva un altra classe, ma ci conosceva tutti e me la ritrovai come membro della commissione d’esame della quinta elementare; due maestre Rita a fianco, impossibile far male.
Quel giorno lo ricordo nitidamente, forse era il primo esame e lo sentivo addosso come una grande responsabilità, era il passaggio alle medie, il salto nel mondo dei più grandi, che era solo al piano di sotto del grande edificio scolastico.
Ma in verità lo rammento così bene perché Rita Incerti in Tonietti ci mise del suo per farmelo rimanere impresso con una mossa geniale, moderna come lo era lei, oggi si direbbe avanti, tanto che ho preso in prestito quelle immagini all’interno di un romanzo e chissà se mai vedrà la luce su carta.
“In pratica avevo finito, quando lei davanti al resto della commissione mi presentò una foto della Terra vista dalla Luna “Guarda questa foto con molta calma e illustraci cosa noti e chi la potrebbe avere scattata”.
Li osservavo allucinati, ancora non conoscevo gli effetti delle droghe, altrimenti avrei attribuito a quelle le esternazioni della commissione e li avrei denunciati.
Evidentemente lei colse quello smarrimento, “prova a vedere oltre la foto, oltre l’apparenza delle cose”.
“O cosa vorranno questi ora”, quindi la osservai meticolosamente, era una banale foto della Terra come se vedono in molte riviste e libri, non era quella la chiave di lettura.
Mi rilassai e feci volare il cervello e l’immaginazione… oltre l’apparenza delle cose…(to be continued)”.
Rita era appunto concreta e sognatrice allo stesso tempo, in seguito ci trovammo nella lista politica “Patto Azzurro” e si vinse pure le elezioni, un altro momento importante e intenso per chi l’ha vissuto.
Diventò la nostra Vice Sindaco e per quattro anni mi sono trovato un’alleata in tutto quello che facessi o proponessi e una maestra quando c’era da placare l’esuberanza giovanile che scalpitava e tornare a ragionare.
Ne abbiamo fatte davvero in quel periodo, molte le iniziative culturali e sociali, non le sto a elencare per discrezione del ricordo (avrebbe voluto così), ma in onore al suo impegno ci starebbe.
Ci si intendeva con Rita, lei diceva che ci univa il sangue emiliano, i miei nonni erano del suo stesso luogo di origine, Sologno, un paesino abbarbicato sull’appennino abitato da poche anime, ma toste, tanto che, oltre a rappresentare un pezzetto della linea gotica durante la seconda guerra mondiale, arrivarono fino all’isola d’Elba per coltivare la terra.
Dalle genti del posto venivano chiamati “i Lombardi” e si sono fatti un mazzo tanto sia di lavoro, che per essere integrati.
Una “lombarda” che è stata parte integrante della storia del nostro paese, della nostra piccola comunità e per me impossibile da dimenticare, di mosse geniali ne ha fatte parecchie e uscendo spesso con Chico tornerà nelle nostre chiacchierate.
Mi lascio un’ultima immagine di qualche anno fa, quando a Reale lei ancora in forma si faceva della belle nuotate con mia moglie e io a guardarle dalla spiaggia.
Il funerale di Rita avrà luogo oggi, 23 Settembre alle ore 16 nella chiesa parrocchiale S. Giacomo di Porto Azzurro a cura dell’Imprese funebre dell’Elba Marano.
A tutta la famiglia l’abbraccio sincero dell’Edicola Elbana.