Ringrazio Francesco Semeraro, del Comitato Elba Salute, per aver sintetizzato, con le sue domande, alcuni esempi dei ritardi della sanità elbana che vanno recuperati al più presto. Le problematiche citate sono già evidenziate nel programma di Bene Comune e, ritengo e auspico, lo saranno anche nelle proposte delle altre liste, essendo la Salute un diritto universale, il principale dei Beni Comuni per i cittadini, sui quali è necessaria la massima unità per ottenere il miglioramento dei servizi. È stata la stessa Corte dei Conti, nella recente audizione del 22 aprile sul Documento di Economia e Finanza 2024 presso le Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, a stimare come insufficienti i fondi attualmente destinati alla sanità pubblica da parte del Governo. Senza ulteriori risorse non sarà quindi possibile evitare il decadimento dei servizi offerti. L’ aumento delle spese per le armi e i contemporanei tagli reali alla sanità pubblica, sono il quadro da non ignorare per agire poi localmente nei Comuni, pretendendo che la Regione Toscana tenga conto dell’ insularità e del progressivo invecchiamento della popolazione residente. E certo, caro Francesco, che le liste di attesa, così come sono organizzate, non vanno bene e che la rinuncia alle cure è il drammatico sbocco per chi non può permettersi il ricorso al privato. Così com’ è vero che la chiusura delle Agende di prenotazione, nonostante sia vietata dalla Legge 266/2005 (Finanziaria 2006, art. 1 comma 282), è una pratica inaccettabile, riconosciuta come tale dalla stessa Regione Toscana, che ha promesso qualche mese fa un accesso più semplice per la presa in carico di tutti dal sistema sanitario regionale. Si tratta, Sindaci e Cittadini, di controllare insieme e pretendere l’ effettivo mantenimento degli impegni. L’ adeguato finanziamento del ‘Progetto Elba’ è la chiave per garantirci i servizi indispensabili come cardiologia, fisioterapia e riabilitazione, geriatria endocrinologia, servizi ai quali aggiungerei un aumento dell’ assistenza domiciliare ad anziani non autosufficienti e alle famiglie con diversamente abili. Per quanto riguarda il ruolo di Primario di chirurgia (fra pochi giorni il termine per presentare le domande sul bando indetto) il rischio è che sia un posto di scarso richiamo (o di innescare successive richieste di trasferimento) per l’ assenza di una struttura minima di Terapia Intensiva al servizio dell’ Unità Operativa Complessa di chirurgia così costituita. Il nuovo bando per la continuità territoriale in fase di stesura, sempre da parte della Regione, è l’ occasione per inserire precise norme di precedenza di imbarco e qualità della traversata ( stanza dedicata) per le categorie fragili. Ma, al di là delle risposte sui singoli punti, caro Semeraro, che spero le risultino esaustive, sarà importante, anche per la sanità pubblica, il massimo della trasparenza e della partecipazione, a cominciare dalla discussione pubblica dei criteri di stesura dei bilanci dell’ ASL e, in particolare, della Zona Elba . Cordialmente, MARCELLA MERLINI.