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Manchette di prima

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Danilo Alessi presenta il suo libro il 14 gennaio al Circolo Ricreativo di Carpani

È usci­to, fres­co di stam­pa il libro  “Orme di un vian­dante nei sen­tieri del ‘900”, rac­col­ta di scrit­ti in prosa di Dani­lo Alessi e sua ulti­ma fat­i­ca let­ter­aria, può, dal mio pun­to di vista, e non solo il mio, essere con­sid­er­a­ta una riv­is­i­tazione com­p­lessi­va di un lun­go per­cor­so di vita su cui riflet­tere un momen­to e fare il pun­to. Non un pun­to d’ar­ri­vo, ma piut­tosto una sos­ta per ripren­dere fia­to e poi ripar­tire alla riscop­er­ta di nuovi e vec­chi sen­tieri.
Sarà pre­sen­ta­to domeni­ca. 14 gen­naio 2024, alle ore 17:30 pres­so il Cir­co­lo Ricre­ati­vo di Carpani a Porto­fer­raio. Un vero e pro­prio hap­pen­ing, un read­ing musi­cale, inter­ca­la­to da spet­ta­coli di dan­za. Alla con­clu­sione un pic­co­lo rin­fres­co.

Inter­ver­ran­no: Lil­ia Guiz­zar­di, pres­i­dente del Cir­co­lo; Sil­via Leone, coor­di­na­trice; Fran­co Cam­bi, rela­tore; Angela Gal­li, editrice;  Dani­lo Alessi, autore.
Let­ture, di Anna Durante – Musi­ca, Rossel­la Cele­bri­ni – Can­to, Cristi­na Cioni.
Dan­za, Antonel­la Col­li e Fran­co Ascione.
Ripresa tele­vi­si­va di Elba­press – Servizio fotografi­co di Anto­nio Zaza.
I rac­con­ti sono lo spec­chio di un suo fer­vente proces­so intel­let­tuale, di una ener­gia pos­si­bilis­ti­ca e fiduciosa nel futuro, mai venu­ta meno. I rac­con­ti accom­pa­g­nano par­al­le­la­mente una vita spe­sa da uomo di par­ti­to e stu­dioso, teori­co sul da far­si in polit­i­ca ma, anche, al momen­to favorev­ole, prag­mati­co real­iz­za­tore di prog­et­ti. Nei rac­con­ti ci sono fre­quen­ti rifer­i­men­ti e richi­a­mi ai luoghi del­l’iso­la d’El­ba, ai suoi comu­ni, alle inizia­tive cul­tur­ali impor­tan­ti svolte durante impeg­ni ammin­is­tra­tivi del­l’Au­tore. Nel dis­cutere con lui in una recente tele­fona­ta mi è venu­to di dire che “Orme di un vian­dante nei sen­tieri del ‘900” potrebbe essere con­sid­er­a­to come un libro di testo dal val­ore ped­a­gogi­co, un libro for­ma­ti­vo, da far leg­gere a tutte le per­sone che in futuro vor­ran­no impeg­nar­si politi­ca­mente sul nos­tro territorio.(Angela Gal­li)
L’Au­tore dice: «i testi ripro­pon­gono sto­rie e rac­con­ti già accen­nati in alcu­ni dei miei lib­ri ma qui rielab­o­rati, inte­grati e ampliati con det­tagli inedi­ti e nar­rati non più in terza ma in pri­ma per­sona, con stile volu­ta­mente auto­bi­ografi­co».
Quat­tro ami­ci, tre uomi­ni e una don­na, intel­let­tuali a loro vol­ta, intro­ducono questo lavoro: Clau­dio Fava, Fran­co Cam­bi, Nico­la Colom­bo, Cristi­na Tor­ti.
C. Fava nel­la Pre­fazione dice: «Ma c’è soprat­tut­to (in questo lavoro n.d,r,), su ogni altra cosa, la con­fes­sione di un sen­ti­men­to anti­co, reale, per quest’iso­la, l’El­ba, questo fram­men­to di mon­do sat­uro di sto­rie, cam­mi­ni, inci­ampi. Va let­to così, il libro di Alessi: rac­coglien­do la leg­gerez­za di queste pagine, l’odore del tem­po, le trac­ce di un’ir­ri­me­di­a­bile nos­tal­gia d’al­tre cose. Non c’è una tra­ma per­ché la tra­ma è ques­ta. In una paro­la, si chia­ma vita».
F. Cam­bi: «Con grande piacere ho rilet­to molti dei con­tribu­ti di questo libro, soprat­tut­to quel­li rel­a­tivi alla mia Porto­fer­raio del tem­po infan­tile e ado­lescen­ziale […] Il libro vi offre, per­al­tro, una gal­le­ria di gran­di per­son­ag­gi, che Dani­lo ha conosci­u­to, a volte col­lo­cati a dis­tanze sider­ali tra loro, da Enri­co Berlinguer (da Dani­lo accu­d­i­to nei suoi sog­giorni estivi all’El­ba) all’a­n­ar­chico Vit­to­rio Del Bono, al diret­tore del carcere Car­lo Mazzer­bo…».
N. Colom­bo: «Per­ché ora, Nilo, (alias Dani­lo n.d.r.) […] dec­li­nan­do ver­so l’età che induce a las­cia­re trac­ce  Orme, appun­to  di rimem­branze, avverte impel­lente il bisog­no di met­ter­si allo spec­chio per tentare il bilan­cio del­la sua espe­rien­za vis­su­ta, col­let­ti­va e per­son­ale, in relazione agli altri e din­nanzi alla sua coscien­za».
C. Tor­ti: «Ci sono nel libro almeno due pun­ti fer­mi: del pri­mo si è accen­na­to, ed è la vastità, ben rac­con­ta­ta, di una vicen­da umana e polit­i­ca che non deve essere dimen­ti­ca­ta per la sua inten­sa sig­ni­fica­tiv­ità. E l’al­tro è l’iso­la, sce­nario costante se non perenne, di vicende che comunque ad essa in qualche modo si allac­ciano. L’El­ba, vivacis­si­mo cuore di roc­cia che come un burat­ti­naio tiene i fili di vite, di cul­ture, di per­sone che qui si coag­u­lano. Trovan­do qui, e solo qui, l’indis­pens­abile reagente».

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