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La Posidonia, preziosa alleata nel contrasto al cambiamento climatico e all’inquinamento

 Foto Simone Fabi e Tiziano Furg­eri

La Posi­do­nia è una fan­tas­ti­ca, fon­da­men­tale ma anche del­i­ca­ta pianta di mare. Siamo in autun­no, e l’autunno al mare si per­cepisce anche cam­mi­nan­do sulle spi­agge durante le passeg­giate domeni­cali, calpe­s­tando gli accu­muli di Posi­do­nia sul­la bat­ti­gia. Per gli abi­tan­ti del­la Ris­er­va di Bios­fera delle Isole di Toscana è la nor­mal­ità, anzi a volte una sec­ca­tu­ra delle mamme che devono pulire le scarpe dei bim­bi pri­ma di entrare in casa…

di Tiziano Furg­eri  Young Reporter del­la Ris­er­va del­la Bios­fera MAB UNESCO Isole di Toscana

 Cosa è la Posi­do­nia?

La Posi­do­nia, (nome sci­en­tifi­co: Posi­do­nia ocean­i­ca) è una pianta acquat­i­ca endem­i­ca del Mar Mediter­ra­neo, e gen­eral­mente è pre­sente dal­la super­fi­cie mari­na fino a cir­ca 30–40 metri, dove tro­va con­dizioni di illu­mi­nazione suf­fi­ciente a svol­gere la foto­sin­te­si.
Si trat­ta di una faneroga­ma mari­na, cioè una pianta che pro­duce fiori e semi, a dif­feren­za del­la mag­gior parte delle alghe marine. La Posi­do­nia è una delle specie più antiche di piante marine, con una sto­ria evo­lu­ti­va di mil­ioni di anni. Le sue foglie allun­gate, sim­ili a nas­tri ver­di, for­mano estese pra­terie sot­toma­rine che svol­go­no un ruo­lo vitale nell’ecosistema mari­no.

 

L’importanza del­la Posi­do­nia all’interno del­la Ris­er­va di Bios­fera delle Isole di Toscana

Le Isole di Toscana ospi­tano una vas­ta esten­sione di pra­terie di Posi­do­nia ocean­i­ca. Queste pra­terie sot­toma­rine sono un ambi­ente stra­or­di­nar­i­a­mente ric­co di bio­di­ver­sità e svol­go­no numerosi ruoli eco­logi­ci cru­ciali.

Le pra­terie di Posi­do­nia for­niscono infat­ti rifu­gio e nutri­men­to per le numerose specie marine, com­pre­si pesci, mol­luschi, crosta­cei e altri inver­te­brati per­ché questi ambi­en­ti offrono pro­tezione dai preda­tori e rap­p­re­sen­tano quin­di anche impor­tan­ti aree di ripro­duzione e cresci­ta per molte specie ittiche.

Una preziosa allea­ta nel con­trasto al cam­bi­a­men­to cli­mati­co e all’ inquina­men­to

Ques­ta pianta miglio­ra la qual­ità dell’acqua: le radi­ci del­la Posi­do­nia ocean­i­ca, infat­ti, si strat­i­f­i­cano nel cor­so degli anni e trat­ten­gono molti sed­i­men­ti e queste for­mazioni con­tribuis­cono a con­trastare l’erosione dei fon­dali cos­tituen­do poi delle vere e pro­prie oasi di tran­quil­lità quan­do il mare è mosso. Qui i pesci pos­sono riparar­si in atte­sa che l’acqua si cal­mi.

Queste strut­ture nat­u­rali trat­ten­gono anche le sospen­sioni miglio­ran­do la limpi­dez­za dell’acqua.
La Posi­do­nia è anche un’eccellente “cat­tura­trice” di car­bo­nio. Le sue pra­terie assor­bono gran­di quan­tità di CO2 atmos­feri­co e mari­no, con­tribuen­do così a mit­i­gare il cam­bi­a­men­to cli­mati­co e a con­trastare l’acidificazione dei mari.

Un balu­ar­do con­tro l’erosione delle spi­agge

Gli accu­muli di Posi­do­nia lun­go le spi­agge e la bat­ti­gia cos­ti­tu­is­cono un balu­ar­do nat­u­rale con­tro l’erosione: si ergono infat­ti con­tro la risac­ca delle onde non per­me­t­ten­do al mare di “man­gia­r­si” le spi­agge. Cer­to sicu­ra­mente pos­sono alla lun­ga incor­rere in putre­fazione e creare degli odori fas­tidiosi e mal­sani, ma, essendo mate­ria organ­i­ca, dan­no il loro appor­to di nutri­men­ti al mare ed è per questo che la Posi­do­nia, se cor­ret­ta­mente gesti­ta, rap­p­re­sen­ta uno degli anel­li più impor­tan­ti ma anche allo stes­so tem­po più frag­ili degli eco­sis­te­mi del­la Ris­er­va di Bios­fera delle Isole di Toscana, poiché molto sen­si­bile ai cam­bi­a­men­ti cli­mati­ci: è infat­ti minac­cia­ta dal riscal­da­men­to dei mari, soprat­tut­to in estate.

Il Par­co Nazionale Arcipela­go Toscano si è di recente aggiu­di­ca­to il pri­mo pos­to con il prog­et­to “Isole rare – Mon­i­torare per con­ser­vare la bio­di­ver­sità di specie e habi­tat delle Isole Toscane”, con il quale ricev­erà dei finanzi­a­men­ti dal PNRR per mon­i­torare l’adattamento e la resilien­za di alcune specie del­la Ris­er­va di Bios­fera delle Isole di Toscana.

Lo scopo di questo arti­co­lo è quel­lo di infor­mare e divul­gare nel­la maniera più sem­plice pos­si­bile come ques­ta pianta, (tal­vol­ta scam­bi­a­ta per un’ “alga”), con­sid­er­a­ta spes­so un fas­tidio o un prob­le­ma da dover smaltire, sia alla base del­la creazione e del man­ten­i­men­to di quel­li che sono oggi tra i più bei litorali d’Italia, fonte di ric­chez­za delle popo­lazioni del­la Ris­er­va di Bios­fera delle Isole di Toscana.

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