In un caldo pomeriggio domenicale, ormai estivo, una quarantina di abitanti dell’isola, hanno ascoltato Silvia Guerini, ricercatrice e autrice di numerose pubblicazioni, femminista, facente parte di una rete internazionale contro ogni riproduzione artificiale, ideologia gender e transumanesimo. Le questioni fondamentali intorno alle quali si è discusso con Silvia sono delicate e spesso considerate politicamente scorrette perché investono le scelte private, le vite e i corpi di molte persone e famiglie, investono l’autodeterminazione dei soggetti, la loro libertà di essere al di là delle aspettative sociali. Proprio per questi motivi però abbiamo sentito la necessità di parlarne, senza semplificare o ridurre tutto ad una mera questione di diritti, di libertà e men che meno facendone un terreno di scontro ideologico destra-sinistra. A tutte e tutti noi piace che i diritti delle minoranze siano garantiti, come dovrebbe fare la costituzione. Ci sembra però che l’argomento sia ormai, da una quindicina d’anni almeno, sovraesposto da un punto di vista mediatico e parlare di “ideologia gender” in senso critico puo’ essere considerato reazionario, conservatore, oltraggioso. Proprio per evitare questi aspetti ci siamo posti delle domande che non provengono né dall’area conservatrice, né dall’integralismo cattolico. Esse riguardano in particolare i più giovani che sono i più esposti e investiti dalla cultura queer e gender fluid sui social e in rete. Per questo non consideriamo oltraggioso o offensivo prendersi la Responsabilità di indagare gli effetti di certe pratiche (siano esse mediche che mediatiche di ingegneria sociale) sui corpi e sulla psiche dei nostri figli, nipoti o alunni che siano. Si legge su uno dei tanti luoghi di influenza online: “Superare la connotazione tra maschile e femminile è una conquista della moda gender fluid che dobbiamo alla Gen Z.”https://www.lifegate.it/moda-identita-di-genereA scuola, dove lavoro come insegnante, molti adolescenti non vogliono essere individuati come maschi o femmine, dicono di aspirare al superamento di queste “etichette”.Essi non vogliono più il “terzo bagno” neutro, “sono oltre” affermano, vogliono che tutti i bagni diventino neutri. Ci sembra pertanto molto importante parlarne considerando che molti genitori e insegnanti si interrogano sui vari aspetti della questione.
Ad esempio:
Come possiamo spiegare l’aumento dei percorsi di transizione di ragazze e ragazzi sempre più giovani?
Perché questa saturazione mediatica intorno al transgenderismo e alla fluidità di genere?
E infine che cosa accade quando un giovane assume un bloccante della pubertà?
È proprio vero che sono farmaci innocui, come recentemente ha dichiarato l’endocrinologa Alessandra D.Fisher che lavora in questo ambito presso il Careggi?
Se vuoi conoscere altri contenuti sugli argomenti esposti durante l’incontro di domenica 18 giugno ti aspettiamo, scrivici. all’indirizzo mail Intanto Vi mostriamo un breve filmato tratto da una breve intervista a Silvia Guerini.
Buona prima visione e a presto!
Noemi Alessi Libera Scelta Elba