Con le dimissioni contestuali di otto consiglieri comunali (cui si sono aggiunte quelle, ridicolmente inutili, del presidente del consiglio, che si è dimesso tardivamente da una carica che non esisteva più) si è conclusa l’esperienza dell’amministrazione da me guidata.
In questo epilogo l’opposizione ha recitato il ruolo che le compete e gliene do atto; non posso dire così delle tre consigliere di maggioranza che hanno tradito il proprio Sindaco e i propri colleghi, anche ricordando che due di esse – nell’ultima riunione tenutasi proprio per verificare la tenuta della coalizione – avevano assicurato il loro appoggio fino alla fine del mandato.
Purtroppo, la lealtà e la correttezza sono come il coraggio di Don Abbondio: se uno non ce le ha “non se le può dare”.Se si deve dare un giudizio politico di questa mossa, questo giudizio non può che essere vuoto: far cadere un’amministrazione a soli quattro mesi dalla sua scadenza non può avere alcun contenuto politico, ma può dipendere solo da questioni di contrapposizione personale.
Una prova muscolare che forse danneggerà più chi l’ha fatta di chi la subisce.
E certamente non è nell’interesse del paese, con tutto quello che è stato fatto, mentre si stanno concludendo i lavori di ripristino della Strada del Piano e della nuova Stazione dei Carabinieri, e quando stanno per essere consegnati i lavori di riqualificazione degli Spiazzi, evidentemente tutti successi che non si è voluto che si realizzassero; e non è nell’interesse del paese interrompere i tanti progetti culturali che si stavano avviando per un definitivo rilancio del territorio.
Credo che tutto questo la gente, anche coloro che non si manifestano e che non si espongono, lo capirà.
Per parte mia sono del tutto sereno: ho fatto sino in fondo il mio dovere per amore di un territorio che nella vita mi ha dato tanto, e che per questa ragione ho cercato di ripagare con il mio impegno ed il mio sacrificio nel più totale, ci tengo a dirlo, disinteresse personale. Il tutto in un contesto difficile, caratterizzato da due anni di crisi pandemica, e circondato spesso dalla cattiveria e dalla maldicenza. E se ho sbagliato – ho certamente anche sbagliato, ci mancherebbe – l’ho fatto in perfetta buona fede, convinto di fare bene.
Il territorio è migliorato, tanto e dappertutto.
Questa è un’amministrazione che ha lavorato tantissimo dimostrando che si può governare in modo diverso, anche ribaltando sistemi di potere da tempo consolidati e mai rassegnati a farsi da parte. Occorre essere consapevoli che tanto resta da fare.
Ringrazio i compagni di questa avventura amministrativa: la giunta, il nuovo segretario comunale e tutto quel personale che ha saputo dimostrare impegno, abnegazione e fedeltà, non al Sindaco ma all’amministrazione di appartenenza. E ringrazio le persone che ci sono state vicine e che fino ad oggi hanno creduto in noi. Sono fiero di avere lavorato con loro e per loro.