Oggi è una giornata particolare in un momento di grande preoccupazione e di dolore per quanto accade in Ucraina. Il 24 marzo 1944 i nazifascisti trucidavano alle Fosse Ardeatine 335 persone per rappresaglia dopo l’attentato di via Rasella a Roma. Una delle più feroci stragi commesse nel nostro Paese. Tra le tante vittime il nostro Ilario Zambelli che, prima della pandemia abbiamo onorato a Roma, insieme a una rappresentanza di studenti delle scuole superiori di Piombino. Ricordare oggi quella visita rappresenta un modo per non dimenticare, per fare Memoria, per riaffermare i valori della Resistenza e dell’Antifascismo. Oggi è anche il giorno in cui si apre a Riccione il 17.mo Congresso dell’ANPI. Un Congresso importante in un momento difficile per tutti, da dove, sono certo, sarà riaffermato con forza il messaggio di Pace, di Fratellanza e di Libertà, per contribuire a fermare la tragedia dell’Ucraina.
Mario Giannullo dal suo profilo Facebook ricorda l’Elbano Ilario Zambelli decorato con la medaglia d’Oro al valor militare alla memoria.
Nato a Rio nell’Elba (Livorno) nel 1909, ucciso alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944, telegrafista, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria. In servizio come sottufficiale telegrafista presso il ministero della Marina, l’otto settembre fu tra i militari che parteciparono ai combattimenti contro i tedeschi in difesa della Capitale. Con l’occupazione, Zambelli entrò nelle file della resistenza romana, svolgendo compiti di informazione e di collegamento in una formazione partigiana legata al Fronte militare clandestino della Marina. Durante questa sua attività cadde nelle mani dei nazifascisti i quali, nonostante le feroci torture cui lo sottoposero, non riuscirono ad ottenere dallo Zambelli la minima informazione. Prelevato sanguinante dal carcere, il valoroso telegrafista fu trasportato alle Fosse Ardeatine e lì fucilato.
Dal sito dell’ANPI
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