Nel quarto maxi-poster del progetto IN-iTINERE visibile da oggi, giovedì 3 marzo sotto il tunnel in via Guerrazzi a Portoferraio, è presentata l’opera pittorica Il viaggio di Italo Bolano, un olio su tela realizzato nel 2018. Bolano, artista importante per l’isola è scomparso recentemente.
Vale la pena ripercorrere la sua vita:
Italo nasce a Portoferraio (Isola d’Elba) nel 1936.
Compiuti gli studi ginnasiali, la madre lo manda a Firenze dove frequenta il liceo artistico e quindi si prepara per le abilitazioni all’insegnamento.
Si specializza nello studio della composizione architettonica frequentando le lezioni del prof. Travaglia a Padova.
Ha sempre dipinto e risale all’età di quattordici anni la sua prima mostra.
All’età di diciannove anni ha un incarico di insegnante di disegno e storia dell’arte nelle scuole medie superiori grazie al prof. Alfonso Preziosi (colta figura storica della cultura elbana e preside di scuole superiori nonché direttore de «Il Corriere Elbano») che lo seguirà per tutta la vita avendone grande stima.
Bolano insegna per quarant’anni. All’inizio dell’insegnamento costruisce la sua prima casa in località Magazzini con l’aiuto di un solo uomo. Il lavoro durerà cinque anni e la casa, ispirata all’architetto Le Corbusier, rimane la prima e una tra le più moderne costruzioni all’Elba.
Non tralascia mai la pittura, viaggia molto tra i continenti e l’Europa e studia in particolare i monumenti a Barcellona e Gerusalemme, nonché i musei e le loro sezioni didattiche. Questo studio gli permetterà di costruire e organizzare un Museo all’Isola d’Elba, anche sulla scia del Centro Pompidou di Parigi.
All’Isola d’Elba voleva creare una piccola “Spoleto d’Arte” su un grande terreno abbandonato, un villaggio d’arte e di artisti dove il visitatore poteva trascorrere una giornata, nonché un Museo Internazionale d’Arte Moderna che, dopo poco, sarebbe stato possibile realizzare grazie ad una trentina di opere donate da grandi artisti. Questi progetti, nonché un piano di sviluppo urbanistico di Portoferraio lungo il Golfo, oggi impossibile da realizzare per le costruzioni che nel frattempo si sono moltiplicate, non furono capiti dalle autorità locali perché i tempi non erano ancora maturi.
Allora si ripiegò su sé stesso e, avendo imparato le tecniche della ceramica che permettono di esporre i suoi “quadri” all’acqua e al sole nelle alterne vicende delle stagioni, in un vigneto abbandonato per la crisi dell’agricoltura del dopoguerra, costruì il Centro Museo di San Martino che oggi porta il nome di Open Air Museum Italo Bolano.
Quest’opera, che tra poco compirà 60 anni, lo impegnerà tutta la vita sia fisicamente sia economicamente; infatti fu costretto a vendere tutte le sue proprietà per realizzare un parco mediterraneo con trenta monumenti e laboratori didattici dove si possono insegnare la pittura e la ceramica.
Il Museo è oggi annoverato tra i primi nove “Sentieri dell’Arte moderna in Toscana” e tra i più importanti open air in Italia.
Dal dopoguerra ad oggi ha dato impulso alla cultura elbana con oltre 350 manifestazioni nel suo Centro-Museo. Molti sono i suoi insegnamenti e le sue conferenze che hanno dato un contributo alla conoscenza dell’arte moderna e contemporanea.
Nel 1967 organizzò la prima grande mostra di artisti di fama internazionale per far approdare l’arte Moderna e Contemporanea in quest’ isola dominata dalla pittura livornese, di carattere post-macchiaiolo.
Bolano si è dedicato anche ai bambini e agli anziani e alla gente portatrice di handicap mentale e fisico dell’ospedale dell’Isola.
Questo Centro Museo rimane ancora, a tutt’oggi, l’unico ambiente culturale e didattico all’Elba e un crocevia di artisti di tutto il mondo.
È uno dei luoghi più visitati e fotografati dell’Isola.
D pochi giorni fa parte dello S.M.Ar.T. (Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano) da poco costituito.
La vita artistica di Italo Bolano è ricca di premi e di mostre allestite sia in gallerie private, in Italia e all’estero, sia in prestigiosi luoghi storici come Santa Croce a Firenze, il Palazzo dei Consoli a Gubbio, l’Abbazia di Chiaravalle, il palazzo Salmatoris, sede dell’armistizio di Cherasco, Il Museo di pittura Murale di San Domenico a Prato, la sala espositiva dell’Accademia delle Arti del Disegno a Firenze, residenze e musei napoleonici per le mostre riguardanti l’Imperatore stesso.
Sue opere si trovano in musei, gallerie pubbliche e private.
La sua pittura è passata dall’espressionismo figurativo all’espressionismo astratto, con ispirazione alla pittura gestuale americana, sostanzialmente una pittura esistenziale.
Le sue opere, con temi, sempre originali e nuovi, comprendono anche quattro cicli pittorici dedicati a Napoleone, a Gesù Cristo, alla poesia di Mario Luzi, del quale è stato grande amico e alla Donna Isola.
Luzi era per Bolano l’ispiratore, l’uomo giusto intelligente e moralista. E’ stato per lui anche un padre spirituale.
Nel suo Museo all’Isola d’Elba Bolano ha dedicato a Luzi anche un monumento.
Bolano rappresenta un artista a 360 gradi. Infatti da studioso del Rinascimento pensa che l’artista debba esprimersi con qualsiasi tecnica.
Così è che è uscito dal cavalletto per soddisfare il suo pensiero creativo nella scultura e nell’architettura.
Molti sono i monumenti e le ceramiche monumentali realizzati in Italia e all’estero, con le diverse tecniche dell’acciaio, del vetro dallas a grosso spessore e della ceramica.
Ricordiamo tra gli altri:
Il grande bassorilievo nella fabbrica Wietke a Berlino
La composizione della Barca del Sole e del Sestante in acciaio e vetro dallas a Portoferraio
Il Monumento alla via Francigena nel Museo Open Air a Etroubles, ai piedi del Gran San Bernardo, realizzato in pietra e terracotta
Le fontane di Montemurlo (Prato)
Il “Monumento a Federico II” sulla tangenziale di Prato
L’opera “Ad Astra” nella nuova zona Expo di Milano e altri.
Innumerevoli sono le decorazioni pubbliche e private in ceramica gli arredamenti di interni ed esterni.
Venticinque opere monumenti collocate nei sette Comuni dell’Isola realizzano il suo progetto, iniziato negli anni settanta con il titolo “Elba Isola del Mondo”.
Esse costituiscono oggi il “Museo Diffuso d’Arte Contemporanea all’aria aperta”-Isola d’Elba, unico esempio di decorazione di un’Isola dopo quella che fece César Manrique a Lanzarote, nelle Isole Canarie.
Tra il 2017 e il 2019 Bolano dona al Comune di Portoferraio 40 opere ceramiche realizzate in un arco di 40 anni e nasce così il Museo d’Arte Moderna “Italo Bolano” – sezione ceramica, esposte in tre sale al Forte Falcone, ultimo atto d’amore per la sua città.
Italo Bolano, dopo una lunga malattia, si è spento a Prato il 17 settembre 2020.
Le sue ceneri riposano al Cimitero Monumentale di Portoferraio ove è esposta l’ultima opera del suo “Museo Diffuso”, un Cristo in ceramica refrattaria realizzato nel 2015 per l’esposizione straordinaria della Sindone a Torino.
Il suo percorso d’arte e d’amore per la sua Isola non sparirà con la sua scomparsa terrena.
Il 12 giugno 2021 è nata la “FONDAZIONE ITALO BOLANO E.T.S.” da poco riconosciuta dalla Regione Toscana, che nel suo Statuto prevede la realizzazione di un’opera di riqualificazione urbanistica del Museo di San Martino con sale espositive, laboratori d’arte, centro visite, biblioteca, servizi e quant’altro è necessario ad un moderno e funzionale Centro d’arte che affiancherà l’Open Air Museum, soprattutto con finalità rivolta alla valorizzazione degli artisti giovani ed emergenti e con priorità a quelli dell’Elba.