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L’acqua del mare come fonte energetica rinnovabile. Il Comune lavora ad un progetto per il centro storico

Uti­liz­zare, attra­ver­so scam­bi­a­tori di calore, l’en­er­gia idroter­mi­ca mari­na per real­iz­zare una rete di dis­tribuzione del calore a bas­sa entalpia per il cen­tro stori­co di Porto­fer­raio sfrut­tan­do i vec­chi ser­ba­toi d’ac­qua esisten­ti nel sot­to­suo­lo del­la cit­tà medicea come accu­muli ter­mi­ci e cen­tri di dis­tribuzione idron­i­ca. Il tut­to per offrire agli uten­ti la pos­si­bil­ità di dotar­si di impianti di con­dizion­a­men­to domes­ti­co a pom­pa di calore elet­tri­ca acqua — acqua che sfrut­tano, appun­to, il calore del mare come fonte ter­mi­ca, riducen­do dras­ti­ca­mente le emis­sioni di gas ser­ra prodotte dagli impianti di con­dizion­a­men­to tradizion­ali. E’ l’am­bizioso ed inno­v­a­ti­vo prog­et­to di tran­sizione eco­log­i­ca che l’am­min­is­trazione comu­nale di Porto­fer­raio ha pro­pos­to al con­sorzio ‘Nesoi’ (New Ener­gy Solu­tions Opti­mised for Islands) richieden­do un finanzi­a­men­to comu­ni­tario pari a cir­ca 200.000 euro da imp­ie­gare per la prog­et­tazione defin­i­ti­va degli inter­ven­ti.

Abbi­amo pro­pos­to – spi­ga il sin­da­co Ange­lo Zini — uno stu­dio di fattibilità/progetto pre­lim­inare ripren­den­do ed amplian­do un’idea dell’architetto Mas­si­m­il­iano Par­di e dell’ingegner Alessan­dra Ran­do inseri­ta nel Piano di Azione per l’Energia Sosteni­bile. E’ pre­vista la real­iz­zazione di un’infrastruttura pub­bli­ca che uti­liz­za il sis­tema di cis­terne dell’acqua pre­sen­ti nel cen­tro stori­co e l’acqua del mare come fonte ener­get­i­ca rin­nov­abile per la cli­ma­tiz­zazione del cen­tro stori­co rinasci­men­tale con l’obiettivo di sos­ti­tuire l’attuale sis­tema di riscal­da­men­to a com­bustibile fos­sile. Il mare è un grande volano ener­geti­co che in inver­no mantiene tem­per­a­ture medie supe­ri­ori a quelle medie dell’aria e si com­por­ta in maniera oppos­ta d’estate. In queste con­dizioni le pompe di calore acqua-acqua, invece di aria-acqua, han­no rendi­men­ti tali da cos­ti­tuire un’alternativa eco­nom­i­ca, con ridot­tis­si­mo impat­to ambi­en­tale, ai tradizion­ali impianti di riscal­da­men­to e cli­ma­tiz­zazione basati su sis­te­mi a com­bus­tione”. 

Il prog­et­to pre­sen­ta­to prevede che, per ali­menta­re parzial­mente le pompe di calore, l’en­er­gia elet­tri­ca for­ni­ta dal­la rete ven­ga inte­gra­ta con un ulte­ri­ore pro­duzione ‘rin­nov­abile’ da impianti foto­voltaici inte­grati nelle cop­er­ture degli edi­fi­ci e da gen­er­a­tori som­mer­si che sfrut­tano il moto ondoso del mare. Nel caso speci­fi­co del cen­tro stori­co di Porto­fer­raio, oltre ai van­tag­gi ambi­en­tali (è pre­vista una riduzione delle emis­sioni di anidride car­bon­i­ca all’11,6% di quelle attuali) ed eco­nomi­ci (il cos­to di ges­tione sta­gionale del sis­tema pro­pos­to è pari al 44% del cos­to attuale), la real­iz­zazione di un’in­fra­strut­tura di teleriscal­da­men­to idroter­male mari­no con­sente di elim­inare tutte le infra­strut­ture tec­no­logiche non più nec­es­sarie quali con­dizion­a­tori, linee tele­foniche ed elet­triche ed altro pre­sen­ti sui tet­ti e sulle fac­ciate degli edi­fi­ci, real­iz­zan­do così un recu­pero pae­sag­gis­ti­co che riporterebbe le strade e le scali­nate ad un aspet­to “otto­cen­tesco”. Il cos­to del prog­et­to è sta­to sti­ma­to in 19.315.980 euro con la pre­vi­sione di una for­ma di col­lab­o­razione tra pub­bli­co e pri­va­to nel­la quale il Comune di Porto­fer­raio avrà il ruo­lo di ind­i­riz­zo e con­trol­lo.

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