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Manchette di prima

EDICOLA ELBANA SHOW

Quello che l'altri dovrebbero di'

Manchette di prima

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Addio Luciano — di Michel Donati

Men­tre ti tro­vi lon­tano dal­la tua Porto­fer­raio, in quel­la ter­ra di Siena che ormai ti ospi­ta da tan­ti inverni, men­tre nel­la tran­quil­lità del­la tua casa stai rimug­i­nan­do sul tem­po che sta scor­ren­do por­tan­dosi via qua­si tutte le tes­ti­mo­ni­anze del­la tua spen­sier­a­ta ado­lescen­za “portoferaiese”, pro­prio in uno di quei rari momen­ti por­ta­tori d’ispi­razione per scri­vere in propos­i­to, così da but­tar giù qual­cosa da met­tere poi insieme alle altre per i tuoi ami­ci che da tem­po te lo stan­no chieden­do, ecco che vai su quel­la diav­o­le­ria di Face­book, che però ti mantiene anco­ra in con­tat­to con il tuo vec­chio mon­do e con la tua vec­chia piaz­za Cavour, che altri­men­ti non esistereb­bero più e con un enorme dispi­acere ed un grande sen­so di col­pa per non esser­lo mai anda­to a trovare in tut­ti questi anni, sco­pri che anche Luciano Ven­tu­ruc­ci se n’è anda­to. Cre­do che per tan­ti di noi, il par­ruc­chiere sia sta­to e prob­a­bil­mente con­tinui ad essere, un momen­to di sva­go inti­mo in lib­er­ta’, una sor­ta di con­fes­sore laico che quan­do ti ci tro­vi bene non lo cam­bier­esti mai. Usci­vo dal­l’ado­lescen­za e dal Grigo­lo, da Piaz­za Padel­la e dai “Gia­r­dinet­ti” dove la “mi non­na” mi por­ta­va a tagliar­mi i capel­li da Fran­co che per dar­mi una “potati­na” mi met­te­va sul suo miti­co cav­alli­no rosso, quan­do ebbi l’ardire di spinger­mi fino alla sot­tostante piaz­za Cavour, nel­la quale ave­va la sua bot­te­ga Luciano, al soli­to pos­to, pen­so di non sbagliar­mi, dove pri­ma c’era il famoso Meco e dove lui stes­so ave­va impara­to il mestiere, sem­pre se non ricor­do male i suoi rac­con­ti. Cre­do di aver avu­to o undi­ci o dod­i­ci anni e per la pri­ma vol­ta entrai da Luciano per accom­pa­gnare il mio grande ami­co di allo­ra che era Paoli­no Fedi, che abita­va pro­prio in cima a quel palaz­zo. Usan­do un angli­cis­mo a quei tem­pi non in uso e che ora non sop­por­to, ma che rende bene l’idea, l’am­bi­ente mi apparve subito trendy ( una vol­ta avrem­mo det­to da “topai” o alla moda) con la mar­cia in più che lui era uno dei nos­tri, un “portoferaiese” di cen­tro, il figli­o­lo di Bice, nonchè fratel­lo di Mar­cel­lo e di Emil­iano. Con Luciano e con la sua assis­tente Lua­na, che poi lo seguì anche alle Ghi­aie dove spostò la sua bot­te­ga per­me­t­ten­do­mi tra l’al­tro di allargare ulte­ri­or­mente i con­fi­ni del mio mon­do conosci­u­to e di iniziare così l’al­tro bel peri­o­do del­la mia vita che è sta­ta la mia gioven­tù da Sigari­no, il tem­po trascor­re­va veloce e spen­sier­a­to, con “du chi­ac­chere” tra gio­vani “cen­tros­tori­chi­ni” alla moda e con la sod­dis­fazione di essere usci­to di lì anco­ra più “topaio” gra­zie al nuo­vo taglio di capel­li. Ciao Luciano, potrei dirti che non sono mai venu­to a trovar­ti per­chè non ero sicuro che sarebbe sta­to oltre che cer­ta­mente bel­lo, anche gius­to far­lo, ma cre­do che sarebbe una scusa, anche se non del tut­to infon­da­ta, se non altro per­chè avrei potu­to con­tin­uare ad infor­mar­mi sul tuo sta­to di salute tramite Mar­cel­lo. Meglio dare la col­pa alla nos­tra “portoferaiesità” che purtrop­po, in mez­zo a tan­ti aspet­ti bel­li e orig­i­nali, con­tem­pla anche ques­ta, chi­ami­amo­la infin­gar­dia, ma che sai meglio di me non essere il ter­mine gius­to. Comunque ti porterò sem­pre nel cuore, con­doglianze a tut­ti i tuoi cari!

Anche noi dell’ Edi­co­la Elbana ci uni­amo al dolore.della famiglia por­gen­do le nos­tre più sen­tite con­doglianze.

Un commento

  1. Gemma

    Davvero un bell’articolo, gra­zie di cuore da me, mia sorel­la e mia madre.❤️

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