Quella che vado a raccontarvi potrebbe essere una storia di Natale, fortunatamente con un lieto fine.
Come tutte le storie inizia con un: C’era una volta… e questa volta erano le feste natalizie.
Ogni storia per essere tale deve avere almeno due protagonisti e diciamo che in questo caso i nostri protagonisti sono un marito ed una moglie.
I nostri protagonisti vengono ignari a contatto con un positivo e quando lo sanno vanno subito a farsi un tampone. Il 30 Dicembre il risultato è positivo e quindi l’anno inizia in quarantena.
In questa storia facciamo finta che la signora della coppia fosse una maestra di un bambino disabile con problemi di respirazione e preoccupata di non contagiare il bambino, una volta risultata negativa sia lei che il marito al tampone igienico si fa prendere da qualche scrupolo.
Per la legge, e lo potrebbe confermare qualsiasi Dottore, la nostra Signora può tornare al suo lavoro una volta che il test da esito negativo ma lei deve essere tranquilla, la vita del suo piccolo alunno non ha prezzo e la Signora a sue spese si fa un tampone molecolare perché lei vuole essere certa di essere negativa.
Il tampone molecolare però ci dice che la Signora e’ ancora positiva.
Ora supponiamo che quando una volta negativa, la nostra insegnante fosse tornava a fare la vita di sempre e quindi avesse ripreso a vedere il suo piccolo alunno contagiandolo, che conseguenze avrebbero potuto succedere? Mettiamo nel caso più grave fosse successo qualcosa al bambino, anche di molto grave, questa donna come avrebbe vissuto la sua vita con questo peso sulla coscienza?
Per fortuna in questa storia immaginaria, la Signora ha seguito il suo istinto e si è fatta un’altro tampone più specifico, forse salvando anche la vita a questo piccolo alunno con gravi problemi respiratori.
In tutte le storie di solito c’e’ una morale ovvero:” Non è che per essere sbrigativi e per non ingolfare gli ospedali, in certe situazioni si tira un po’ a tralasciare?
Non sarebbe il caso di essere piu’ sicuri, magari sincerarsi di cosa fanno queste persone, magari sapere dove lavorano e non mandarle cosi all’ avventura?
Ma questa è una storia inventata.…mica sarà successa davvero…o forse si?
Visto che alla fine volete narrare continuiamo a farlo , ipotizziamo che il secondo tampone xhe ha precisione del 50% abbia segnato un falso positivo , ma continuiamo il terzo tampone falso negativo e quindi contagiata torna a lavoro .
La verità è una sola si sta trattando da malato chi malato non lo è e questa è una follia