Si terrà il 18 dicembre dalle ore 21:00 presso il Teatro dei Vigilanti “Renato Cioni” la XII edizione de “Il mio amico Jimi”, concerto annuale per ricordare la prematura scomparsa di Giuseppe Catanzaro “Trick”.
Anche quest’anno si esibiranno per l’occasione musicisti elbani chiamati dagli organizzatori a onorare la memoria di un loro grande
amico, ispiratore musicale del movimento “underground” che è stato capace di forgiare artisti di grande talento.
Saranno proprio loro a riunirsi alle porte delle festività natalizie per fare musica in suo onore.
Dopo l’edizione del 2020 svoltasi per ovvi motivi in assenza di pubblico con la realizzazione di un video in cui i musicisti si
esibivano da casa (qui il link del video
), quella di quest’anno si ripresenta finalmente dal vivo e le band eseguiranno propri brani inediti.
Abitualmente il ricavato del concerto viene devoluto ad associazioni benefiche operanti sul territorio elbano. Quest’anno i proventi verranno devoluti all’associazione “DIVERSAMENTE SANI ISOLA D’ELBA”: IBAN: IT 04 U 07048 70740 0000 0000 5482
http://www.diversamentesanielba.it/
Non è prevista prevendita.
Per info contattare Andrea: 3882421597
Chi era Trick?
Trick è stato un roadie, fonico di palco e musicista di alcuni dei gruppi più importanti del progressive italiano come Raccomandata
con Ricevuta di Ritorno, Perigeo, e quindi Claudio Baglioni, Antonello Venditti, Enzo Jannacci ecc.
Trick è venuto a mancare nel 2010 e portato all’Isola d’Elba, dove viveva.
Di seguito pubblichiamo un piccolo ricordo del suo inseparabile amico Luciano Regoli.
Roma 1968 — Quel quartiere era uno dei più pericolosi di Roma e purtroppo finimmo per viverci svariati anni io e
Trick.All’inizio eravamo solo due ragazzini che volevano tirarsi fuori da quella situazione. Ladri di polli, ladri veri, giovani
prostitute che avrebbero fatto la felicità di Pasolini erano l’umanità che trasudava da quegli orrendi palazzoni, che ormai
erano diventati gabbie.Per fuggire da quella oppressione ce ne andavamo vagabondi per la campagna che circondava quel
ghetto in cerca di un po’ di pace, ma spesso trovavamo solo figli di buona donna che ci sfidavano, e dovevamo per forza
picchiarci o fare a sassate; oppure scendevamo nelle cave di pozzolana, grotte buie e abitate da barboni vecchi, che ci
raccontavano le meraviglie di quella vita libera.Tutto questo fece sì che per noi vivere liberamente divenne un imperativo, ma
ci voleva un catalizzatore che arrivò puntualmente, e fu la musica.Trick capiva la musica nella sua accezione più lata, più di
chiunque altro avessi conosciuto. Passava la notte ad ascoltare Radio Luxembourg che trasmetteva rock da una nave al largo
dell’ Inghilterra, e si fece una cultura underground notevole per l’epoca.Quando sogno di lui lo vedo sempre nella stessa
maniera, giovane, capelli lunghi appiccicosi, baffi messicani, splendida dentatura western alla Sergio Leone, attillatissimo e
con la sigaretta penzoloni.