Difficile comprendere di chi sia l’iniziativa e la paternità del programma della giornata di domani che vedrà impegnate le istituzioni elbane sul tema della sanità. Ma la scelta di incontrare cittadinanza ed associazioni dopo la conferenza dei sindaci e relativa conferenza stampa toglie qualsiasi aspettativa di una reale volontà di ascolto e di confronto e lascia la sensazione di una vera mancanza di rispetto per la popolazione elbana e per quello stesso personale sanitario che solo qualche mese fa era considerato un simbolo di dignità e sacrificio.
Proprio questo pensiero dovrebbe essere la molla per smetterla con un buonismo politicamente inerme ed adagiato sulla presa d’atto di ciò che appare ineluttabile e non lo è.
Domani il dialogo sarà per l’ennesima volta il tentativo di far ingoiare la pillola di decisioni già prese che continuano a considerare il diritto alla salute qualcosa di violabile in una logica di numeri che distingue cittadini di serie A e cittadini di serie B.
Sembra quasi assurdo parlarne nell’era di una pandemia che, senza bisogno di interpretazioni, ha chiarito l’essenzialità di adeguati livelli della prestazione sanitaria e la concreta possibilità che la loro mancanza concretizzi un rischio vita.
La sanità non può continuare ad essere il mondo dell’ineluttabile e dei sindaci ratificanti perché senza orgoglio e dignità è una partita persa.