PER I COMITATI E’ UNA LOTTA ESTENUANTE CONTRO LA NON VOLONTA’
Mercoledì 3 novembre dopo la Conferenza Istituzionale dei Sindaci sulla sanità presente anche la Direzione generale dell’ASL nord ovest e dopo la rituale conferenza stampa è iniziata la vera Conferenza dei Sindaci sulla sanità con la presenza dei Sindaci Elbani, la Direttrice generale ASL accompagnata dal Direttore Sanitario e dai capi dipartimento, dei Comitati pro sanità e dalle varie Associazioni sociali.
Il primo punto in discussione è stato la mancata assegnazione di medici e infermieri al nostro ospedale che è carente al punto che molti servizi stentano a funzionare e quindi rischiano la chiusura e altri per mancanza sempre del medico costringe gli Elbani a migrare in altri ospedali della zona che molte volte hanno 2–3 volte il nostro personale ma come accessi alla diagnosi e alla cura sono di poco superiori all’Elba.
Sono mesi che scriviamo sia all’ASL nord ovest che alla Regione con appelli e proteste per la drammatica situazione sanitaria dell’Elba che dovrebbe poter contare circa 60 medici come organico mentre ora ne abbiamo solo 26. Sì, a quella Regione che ha BOCCIATO quasi in contemporanea i provvedimenti che l’ASL stava illustrando agli Elbani come il piano di potenziamento dei servizi Sanitari e di implementazione della pianta organica prevedendo forme di incentivo per reperire personale disposto a lavorare all’Elba.
Particolare risalto nelle interviste lo hanno avuto l’ospedale di Comunità che se ci fosse stata la volontà poteva ripartire mesi fa quando è stata eliminato la “bolla” Covid” liberando personale e quindi far ritornare gli infermieri nella loro naturale sede. Anche la “Casa della Salute” ha avuto una attenzione particolare anche se se ne parla da anni e torna sempre a galla quando c’è da elogiare una programmazione. Di quella di Rio che è rimasta una scatola vuota non si parla.
Tirando le somme di questa giornata gli Elbani tornano a casa con quasi nulla che possa garantire un migliore servizio sanitario per i propri figli e nipoti sul nostro territorio. Abbiamo detto forse in quanto sembra che arrivi l’oncoemetologo e un altro anestesista.
POI…il nulla…
Il pronto soccorso resterà con i soliti 2 dottori fissi nelle 24 ore e 2 medici del 118 che vanno a dare una mano al pronto soccorso (altri 2 medici del 118 sono esonerati dal servizio del pronto soccorso) Non c’è da stupirsi se questi medici logorati dalle tante ore di lavoro chiedano il licenziamento.
La chirurgia farà quello che può e che fa tanto con l’anestesista a tempo e senza una terapia sub intensiva.
La cardiologia con due medici dei quali uno a tempo ridotto mentre in un ospedale vicino sono presenti in 7
La neurologia, pediatria, ginecologia e radiologia con 1 solo medico.
L’ortopedia con solo due medici deve garantire un servizio h 24 mentre per un intervento in artroscopia il paziente deve aspettare che venga da fuori un medico che le sappia fare.
Alla Medicina, già carente di medici e di posti letto per la Bassa intensità mentre è quasi alla saturazione per la media e alta intensità, le si chiede di dare continuità anche al servizio di dialisi il quale per le cose assurde che succedono nel nostro ospedale, è rimasto con un solo medico, quindi la Medicina deve distogliere un medico dal reparto per dare continuità alle dialisi garantendo anche le guardie attive.
Tutto questo in contemporanea con gli ambulatori di endocrinologia, pneumologia, doppler, internistico, immunologico/ reumatologico e corsia ricoverati.
MA COSA DOVREBBE FAR SOBBALZARE dalla sedia i Sindaci è che l’ASL sta mettendo mani anche alle ambulanze con medico a bordo per sostituirle con auto mediche che in prospettiva avranno al posto del medico di emergenza, un infermiere. Senza nulla togliere all’infermiere ma in un territorio come il nostro e con solo un ospedale non avere una ambulanza con medico a bordo l’emergenza potrebbe risultare non adeguata per molti infortuni e molte urgenze che solo un medico con la sua preparazione e i protocolli a lui assegnati può far fronte. INSOMMA I MEDICI A BORDO DELLE AMBULANZE DI PORTO AZZURRO E DI CAMPO LI ABBIAMO PER SOLO 3 MESI L’ANNO E CE LI VOLETE TOGLIERE? OLTRE QUEI MEDICI VOLETE TOGLIERCI ANCHE L’UNICO MEDICO CHE GARANTISCE TUTTO L’ANNO CON LA SUA AMBULANZA LA QUASI SOPRAVVIVENZA SIA DIRETTAMENTE CHE CON I RANDEZ VOUS? Sindaci non dite sempre sì a tutto, ribellatevi ci stanno togliendo anche la possibilità di vivere.
Oltre alle ambulanze senza medico a bordo, I SINDACI dovrebbero pretendere per i loro cittadini la Continuità Assistenziale e il rispetto dei LEA con il ripristino delle Guardie Mediche utili per chi abita distante da Portoferraio dove di giorno e di notte puoi arrivare in pochi minuti al pronto soccorso..
Si è parlato anche della ingarbugliata situazione della Riabilitazione e fisioterapia di S. Giovanni dove per avere una seduta riabilitativa in quella struttura dopo un intervento chirurgico o per una artrosi cronica e altro che porta all’invalidità, bisogna superare degli ostacoli burocratici non indifferenti che iniziano a spirale all’Elba per approdare a Campiglia per poi ritornare all’Elba dove ti registrano e posto permettendo si farà la riabilitazione come ha deciso il fisiatra anche se esiste una indicazione dello specialista che ha richiesto il tipo di trattamento.. Questo delicato servizio non risponde a nessun responsabile Elbano e viaggia come un Ente autonomo. Così dicasi per l’assegnazione degli ausili. La riabilitazione/fisioterapia deve tornare nel complesso ospedaliero dov’era oppure nella nuova casa della salute liberando così anche una decina di posti per anziani non autosufficienti.
Dopo quasi 3 ore di riunione e convinti di avere una tabella con nomi e cognomi di medici e infermieri assegnati all’Elba ci viene detto che dovremo portare tutte le nostre istanze il 16 novembre all’Assessore Regionale alla sanità Bezzini che sarà all’Elba il quale analizzerà le nostre richieste sempre che le ritenga congrue (si è vista la bocciatura di ieri a Firenze) per concederci qualcosa e qualcuno.
NO ORA BASTA…. IL NOSTRO COMITATO SI PRESENTERA’ ALL’ASSESSORE REGIONALE CON CARTELLI E VOLANTINI PER RICORDARLE CHE L’ELBANO NON E’ UOMO DI RAZZA INFERIORE CON POCHI DIRITTI SANITARI.
I Sindaci devono chiedere CON FORZA all’Assessore Regionale delle deroghe alle normative Regionali e Nazionali alfine che si riconosca l’insularità come suggerisce il Prof. Castellacci assessore alla sanità di Capoliveri,
Foto d’archivio
Comitato Elba Salute.
(Francesco Semeraro)