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Manchette di prima

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Il Rotary Club Isola d’ Elba in visita a Ravenna dal Rotary Club Galla Placidia

Si è con­clusa domeni­ca sera la tan­to atte­sa visi­ta a Raven­na dei soci del Rotary Club iso­la d’Elba.
Più volte rin­vi­a­ta a causa delle ormai note moti­vazioni legate alla pan­demia, il sog­giorno è sta­to orga­niz­za­to dal Rotary Club Gal­la Placidia di Raven­na per con­trac­cam­biare l’ospitalità mostra­ta dal club elbano quan­do, nel mese di set­tem­bre del­lo scor­so anno, accom­pa­g­nò gli ami­ci d’oltremare in un’interessante visi­ta gui­da­ta tra i prin­ci­pali edi­fi­ci stori­ci del­la Porto­fer­raio napoleon­i­ca e medicea.
Visi­ta con­clusasi, al museo di forte Fal­cone dove, Simone Gal­let­ti, otti­mo conosc­i­tore del­la sto­ria del­la nos­tra iso­la, da buon Cicerone, mostrò e descrisse gli impor­tan­ti reper­ti risalen­ti alla sec­on­da guer­ra mon­di­ale che sono lì cus­todi­ti .
La con­fer­ma delle date riferite all’evento ed il det­taglio del pro­gram­ma era sta­to reso noto ai soci dal pres­i­dente Ser­gio Cav­a­liere in occa­sione del­la con­viviale tenu­tasi il giorno 18 set­tem­bre pres­so il ris­torante Kon­ti­ki di Mari­na di Cam­po.
Ser­a­ta par­ti­co­lare che, tra le altre cose, ha vis­to il con­fer­i­men­to del pre­mio tes­ti­mo­ni­an­za , (l’importante riconosci­men­to Rotar­i­ano ded­i­ca­to alle fig­ure giu­di­cate pre­m­i­nen­ti nel­la soci­età elbana, nonché cit­ta­di­ni amati e sti­mati da tut­ta la comu­nità e dis­tin­ti sia in cam­po famil­iare che sociale sia, e soprat­tut­to, in quel­lo impren­di­to­ri­ale) ai com­pianti Nisia e Sil­vano Nocen­ti­ni , pre­mio che venne riti­ra­to, con un poco di com­mozione, dal­la figlia Tiziana e dal gen­ero Mar­co Regano.
Il piacev­ole week­end è inizia­to ven­erdì mat­ti­na con una visi­ta gui­da­ta alla tom­ba di Dante Alighieri, il Som­mo Poeta cui corre il sette cen­te­nario dal­la morte, e dell’annesso Quadrar­co di Brac­cio­forte un pic­co­lo ango­lo di tran­quil­lità e pace nel cuore del­la cosid­det­ta “ Zona del Silen­zio ” , un cor­tile, così come appare oggi, in cui diver­si ele­men­ti tes­ti­mo­ni­ano quel legame indis­sol­u­bile che legò il poeta con la cit­tà stes­sa: un vec­chio muro , oggi restau­ra­to, ma un tem­po con­fi­nante con l’adiacente monas­tero frances­cano, dove a più riprese tra il ‘500 e l’‘800, i frati nascosero la cas­set­ta con­te­nente le spoglie del Som­mo Poeta per sal­va­guardar­le da pos­si­bili pre­tenden­ti, Firen­ze su tut­ti.
Una sug­ges­ti­va quer­cia sec­o­lare volu­ta dal Car­duc­ci in memo­ria del Som­mo Poeta; un maestoso albero che, con i suoi rami, abbrac­cia e “pro­tegge” tut­ta l’area. Infine, la cosid­det­ta “cam­pana di Dante” pos­ta nei pres­si del­la tom­ba, vici­no ad una serie di sar­cofa­gi mar­mor­ei ove riposano i resti di alcu­ni delle famiglie nobili dei Pig­na­ta e dei Tra­ver­sari.
Nel pomerig­gio i soci del club elbano han­no potu­to vis­itare la basil­i­ca di San Francesco che deve il suo nome ai frati Minori frances­cani che l’han­no abi­ta­ta tra il 1261 e il 1810 e, suc­ces­si­va­mente, dal 1949 fino ai giorni nos­tri.
Un impor­tante luo­go sacro ove si cel­e­brarono i funer­ali del som­mo poeta e che, con mol­ta prob­a­bil­ità, lo stes­so Dante fre­quen­tò assid­u­a­mente in vita dato che la chiesa era la predilet­ta del­la famiglia che lo ospi­ta­va e che, al tem­po, gov­er­na­va la cit­tà: i Da Polen­ta.
La gior­na­ta è pros­e­gui­ta all’insegna del­la Street-art, ovvero l’arte dei murales: uno stra­or­di­nario prog­et­to di rigen­er­azione urbana che ha trasfor­ma­to il cen­tro di Raven­na in una vera e pro­pria gal­le­ria di arte mod­er­na a cielo aper­to.
Un’arte che ha rilet­to la con­tem­po­raneità donan­do nuo­va vita anche a quartieri che fino a poco tem­po fa veni­vano con­siderati ai mar­gi­ni del cen­tro stori­co.
Nel­la gior­na­ta di saba­to, i soci del club elbano sono sta­ti accom­pa­g­nati in altri mon­u­men­ti del­la cit­tà.
In par­ti­co­lare han­no potu­to vis­itare la basil­i­ca di San Vitale , uno dei più famosi ed impor­tan­ti luoghi di cul­to cat­toli­ci di Raven­na , la cui costruzione iniz­iò nel 532 d.C. e ter­minò nel 547 d.C.
Esem­pio di unione tra l’arte pale­ocris­tiana e quel­la bizan­ti­na, dal 1996 inseri­ta a pieno mer­i­to nel­la lista ital­iana
pat­ri­mo­nio del­l’u­man­ità dal­l’UNESCO .
Di poi il poco dis­tante mau­soleo di Gal­la Placidia la cui orig­ine, di mau­soleo o sem­plice cap­pel­la per­ti­nente alla chiesa di San­ta Croce, cui, un tem­po era col­le­ga­ta, è tutt’oggi anco­ra moti­vo di incertezze tra il mon­do acca­d­e­mi­co.
Inoltre i soci han­no potu­to ammi­rare la magia dei mosaici che ador­nano una delle costruzioni più antiche di Raven­na che, come la soprac­c­i­ta­ta basil­i­ca di San Vitale, rien­tra a pieno tito­lo tra gli edi­fi­ci giu­di­cati pat­ri­mo­nio dell’umanità: il bat­tis­tero Neo­ni­ano. Edi­fi­cio edi­fi­ca­to attorno al V sec­o­lo i cui carat­ter­is­ti­ci decori ven­nero giu­di­cati “mer­av­igliosa allu­ci­nazione” da Carl Gus­tav Jung, uno dei padri del­la psi­coanal­isi.
Infine, nel tar­do pomerig­gio i soci han­no inoltre potu­to vis­itare le opere cus­todite all’interno del Museo Arcivescov­ile e, nel­la mat­ti­na­ta di domeni­ca la basil­i­ca di sant’Apollinaire Nuo­vo nel cuore del cen­tro stori­co cit­tadi­no.
Giorni ric­chi di arte e cul­tura durante i quali i soci elbani han­no potu­to ass­apo­rare oltre alla sto­ria del­la cit­tà che gli ospi­ta­va, anche la tipi­ca tradizione gas­trono­mia esalta­ta nei piat­ti servi­ti nei bel­lis­si­mi e carat­ter­is­ti­ci locali. Giorni indi­men­ti­ca­bili che gra­zie alla piacev­ole accoglien­za e com­pag­nia ris­er­vat­aci dal pres­i­dente del Rotary Club Gal­la Placidia, Fed­eri­co Spadoni e dagli ami­ci di Raven­na, sono trascor­si tra risa e grade­voli momen­ti all’insegna di quell’amicizia motore e prin­ci­pale filo con­dut­tore che lega e raf­forza tut­ti i Club.

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