Era atteso un atto deciso dopo anni di analisi e verifiche, senza mai essere arrivati ad una decisione istituzionale unitaria. Troppe le questioni rese critiche dalla presenza massiccia degli ungulati sul territorio elbano, dalla distruzione delle biodiversità, ai danneggiamenti subiti dalle aziende agricole e dai privati cittadini alle loro colture, al pericoloso transito sulle nostre strade che sempre più frequentemente è causa di incidenti.
Il PD, condividendo l’atto dell’organo del Parco Nazionale, si farà carico di sostenere e accompagnare, prima della decisione della Regione Toscana, quell’indirizzo.
Si ritiene, infatti, che la significativa presenza di colture agricole non possa essere conciliabile con la permanenza di un numero così alto di ungulati, a causa delle introduzioni, a suo tempo, di razze con caratteristiche non sostenibili dall’ecosistema locale, cresciuto a dismisura negli ultimi anni.
Siamo consapevoli che sarà necessario anche l’intervento del Ministero della Transizione Ecologica per progettare e finanziare un’azione, in tempi brevissimi, tesa a ridurre significativamente la presenza dei cinghiali, divenuta ormai non più un’ emergenza ma una vera “calamità permanente”.
Questa decisione della Comunità del Parco arriva in un contesto netto e deciso, assolutamente condivisibile, di difesa degli ecosistemi.
Il nostro impegno, come PD dell’Isola d’Elba, ancor prima che la Regione Toscana prenda la sua decisione, sarà quello di favorire le condizioni di un incontro teso al raggiungimento della dichiarazione per l’Elba “area non vocata al cinghiale”.