È ormai di dominio pubblico la notizia di un’interrogazione delle opposizioni in Consiglio Comunale in merito a presunte dichiarazioni del Sindaco Corsini che lascerebbero trasparire — in modo peraltro esplicito — una sostanziale sfiducia del primo cittadino nei confronti nel tessuto economico e sociale di questo territorio. Questo apre senza dubbio un dibattito delicato che va ben oltre le affermazioni riportate e che non ci possiamo permettere di sottovalutare se non vogliamo rinunciare a quel protagonismo dei cittadini che li pone in un rapporto di collaborazione essenziale con chi amministra la cosa pubblica. Se il primo cittadino esprime sfiducia verso le potenzialità umane ed economiche della sua comunità, viene da chiedersi se e cosa faccia invece l’amministrazione per valorizzare realmente le risorse di questo territorio. Pare al contrario che progetti fondamentali per lo sviluppo siano sostanzialmente al palo: primo tra tutti quello delle terme. Dopo le strombazzate per l’adozione della variante, tutto pare essersi nuovamente arenato. Il motivo non è certo da ricercare nell’inerzia degli imprenditori e neppure nella pretesa di assistenzialismo nei confronti dell’amministrazione, ma piuttosto in una chiusura al dialogo tra amministrazione e privati (nelle forme che la legge oggi consente) che evidentemente impedisce una soluzione definitiva. Nel lontano 2012 fui io ad annunciare in una conferenza stampa i risultati delle analisi della fonte termale (meglio dirlo subito… prima che tutto sia nato ieri come il campo di calcio…) ed ancora una volta qualcosa ferma un progetto a cui i cittadini di Cavo e non solo hanno un sacrosanto diritto. Nonostante la qualità progettuale delle proposte; nonostante la positiva valutazione di compatibilità con gli strumenti urbanistici regionali; nonostante una procedura che ha già ricevuto le osservazioni peraltro lasciate sul tavolo senza risposta; nonostante le autorizzazioni del Ministero della Sanità; nonostante tutto questo, dunque, il palazzo tace con una paralisi che nega opportunità e garanzie a chi ha investito e vorrebbe investire. Viene da pensare che se per il Sindaco gli operatori economici sono senza iniziativa, in realtà a mancare sia al contrario una capacità di confronto che ci priva di prospettive importanti.