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Manchette di prima

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Manchette di prima

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Addio a Massimo Della Rosa — Ciao Amico mio…

“Con un salu­to ed un inchi­no, vi salu­ta Mas­simi­no.…” e ride­vi cer­can­do sor­risi com­pia­cen­ti che sape­vi non sareb­bero mai arrivati per­chè sta stron­za­ta face­va rid­ere solo te.…
Quan­do poi il curioso di turno, veden­do le nos­tre diverse per­son­al­ità chiede­va: ” Ma come vi siete conosciu­ti?” e lui li si pis­ci­a­va addos­so: diglielo diglielo.… e parti­va un rac­con­to vero: Per motivi di lavoro man­do una serie di mail ad inizio sta­gione con noti­fi­ca di let­tura a tut­ti gli Hotel che, nor­mal­mente leg­gono, c’è chi chia­ma, chi non mi caca ma mai era suc­ces­so che un Hotel mi ces­ti­nasse la mail sen­za nem­meno aprirla.…dè…ero una bes­tia, un giro di mes­sag­gi veloci a tut­ti i miei ami­ci a cui chiedo se conosce­va­mo qual­cuno che lavo­ra­va al Desiree e tra le tante risposte spic­ca quel­la di Pierange­lo Ven­turi­ni: Dee ci lavo­ra Gab­biano.… aspet­ta che ci pen­so io
In due minu­ti mi suona il cel­lu­lare e Mas­si­mo del­la Rosa det­to Gab­biano mi con­vo­ca per la mat­ti­na seguente gius­ti­f­i­can­dosi un pò alla caz­zo per ques­ta mail non let­ta.
Ok, vado, Ven­turi­ni mi dice: Daii sona la bat­te­ria nei Sug­ar Boys.…Boh…so un caz­zo io…vabbè vado.
Si aprono le porte e mi tro­vo st’at­trez­zo pela­to, co una bel­la cam­i­cia bian­ca che m’ imbri­a­ca di dis­cor­si, un c’ era ver­so di parlà…dopo ven­ti minu­ti di monol­o­go suo e io che veni­vo inter­rot­to con: Stai Zit­to un’ atti­mo ( e cazzo…parli solo te e devo sta anche zit­to un’ atti­mo io) mi sfa­vo, mi alzo e: Come ti chi­a­mi? Mas­si­mo? Bene, Mas­si­mo vat­te­neaf­fan­cu­lo e me ne vado, m hai rot­to i coglioni… lui rimane di mer­da men­tre io giro il culo e me ne vado… dopo due giorni ser­a­ta a Ris­torante “Quat­tro Gat­ti” e Ven­turi­ni: Ho chiam­a­to anche a Del­la Rosa.… Nooooooo che paio di coglioni.. e Pierange­lo: No, lo devi conosce, sem­bra un rompicoglioni, ma invece lo è…zitto e sona.
Da quel­la sera, guai a chi mi toc­ca­va Mas­simi­no… era di pro­pri­età nos­tra, nes­suno ce lo pote­va toc­cà, e’ sta­to un colpo di ful­mine pro­prio come suc­cede quan­do t’ innamori.
Quante ne potrei rac­con­tà, ma ora, in questo momen­to di mer­da, il mi cervel­lo mi riman­da allo scher­zo del­la por­ta in Cor­si­ca. Tut­ti l’han­no vis­to e chi non l’ ave­va vis­to era il pri­mo lui a far­glielo vedere, per­chè s’ era fat­to real­mente male, ma come gli era gar­ba­ta quel­la Zin­gara­ta, lib­era, sce­ma, scon­clu­sion­a­ta pro­prio come la nos­tra ami­cizia.
Tan­ti sono gli ane­dot­ti, tante le risate e tante le ser­ate pas­sate a fà li sce­mi e a rid­ere di gus­to.
Con Mas­si­mo va via una parte alle­gra del­la mia vita, una parte fat­ta di scaz­zo tra per­son­ag­gi total­mente diver­si tra loro ma con la voglia e l’e­si­gen­za di pren­dere tut­to alla leg­gera.
Ciao Ami­co, sei sta­to un com­pag­no di giochi insos­ti­tu­ibile e ti ricorder­e­mo ad ogni ser­a­ta per­chè nes­suno muore se non è dimen­ti­ca­to. Vola alto Gab­biano
“Con un salu­to ed un inchi­no, vi salu­ta Mas­simi­no.…”
Ciao Vesco­vo, t ho volu­to davvero bene e te lo sape­vi.

Un commento

  1. Martino Solito

    Ste­fano hai descrit­to benis­si­mo il nos­tro ami­co in comune,ora spero che ci man­da un mes­sag­gio affinché stia bene.❤❤❤

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