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Porto Azzurro: Maggioranza ed opposizione insieme sull’ Ipotesi di realizzazione di diga frangiflutti nel golfo di Mola

Il con­siglio comu­nale di Por­to Azzur­ro, pre­mes­so che sono state rese pub­bliche dal­la stam­pa locale notizie in mer­i­to alla ven­ti­la­ta ipote­si di real­iz­zare all’interno del Gol­fo di Mola una diga frangi­flut­ti di inizia­ti­va e di inter­esse di sogget­to pri­va­to, Cantieri Navali Gol­fo di Mola S.r.L., che orbi­ta nel­la zona cir­costante;

Che il prog­et­to, pre­sen­ta­to al Comune di Capo­liv­eri nel 2012 e sot­to­pos­to all’iter pro­ce­du­rale di rito ai fini dell’approvazione, ave­va ripor­ta­to, già in sede di esame in Con­feren­za dei Servizi, il parere con­trario del Comune di Por­to Azzur­ro per le impli­cazioni neg­a­tive che ne sareb­bero derivate, in ter­mi­ni di impat­to ambi­en­tale ed eco­nom­i­co, a dan­no del vici­no appro­do tur­is­ti­co e del ter­ri­to­rio comu­nale nel suo com­p­lesso;

Che anal­o­go parere neg­a­ti­vo sul­la real­iz­zan­da infra­strut­tura era sta­to espres­so dal­la Provin­cia di Livorno in con­sid­er­azione di una val­u­tazione neg­a­ti­va di com­pat­i­bil­ità ambi­en­tale e di val­u­tazione neg­a­ti­va sul sis­tema di pro­tezione del­la zona umi­da di Mola, nonché dalle Asso­ci­azioni ambi­en­tal­iste, Legam­bi­ente in prim­is, che ne ave­va sot­to­lin­eato l’incompatibilità ambi­en­tale trat­tan­dosi di zona rica­dente nei con­fi­ni del Par­co Nazionale;

Che, ferme restando le con­di­vis­i­bili val­u­tazioni di sal­va­guardia ambi­en­tale pri­ma espresse, per quan­to più da vici­no inter­es­sa ques­ta Ammin­is­trazione, l’approdo di Por­to Azzur­ro, anti­s­tante il vici­no Gol­fo di Mola, svolge un ruo­lo fon­da­men­tale, sia per la com­po­nente sociale che per quel­la eco­nom­i­ca, nel­la creazione di oppor­tu­nità di lavoro per la pro­pria comu­nità e di svilup­po per l’economia del ter­ri­to­rio, per cui la real­iz­zazione del­la diga nel Gol­fo di Mola, oltre che com­pro­met­terne la sicurez­za strut­turale, arrecherebbe dan­ni irrepara­bili per tutte le attiv­ità che vi grav­i­tano intorno;

Con­venu­to sul­la neces­sità di fron­teggia­re e avver­sare il ris­chio del­la even­tu­al­ità che det­to prog­et­to ven­ga por­ta­to avan­ti a scapi­to delle ragioni, fon­date, di pre­oc­cu­pazione per la sicurez­za ambi­en­tale e per l’economia tur­is­ti­ca del pro­prio ter­ri­to­rio, FA APPELLO E CONFIDA

nel­la sen­si­bil­ità del Pres­i­dente del­la Regione Toscana, Dr. Euge­nio Giani, e del suo Asses­sore di rifer­i­men­to, Dr. Ste­fano Bac­cel­li, affinché sia scon­giu­ra­to il ris­chio del­la real­iz­zazione del­la diga frangi­flut­ti nel­lo spec­chio acqueo del Gol­fo di Mola, di inizia­ti­va del­la Soci­età Cantieri Navali Gol­fo di Mola S.r.L. antepo­nen­do l’interesse pub­bli­co alla tutela del tes­su­to ambi­en­tale ed eco­nom­i­co di una intera comu­nità all’interesse pret­ta­mente eco­nom­i­co di pri­vati e tenen­do nel­la gius­ta con­sid­er­azione gli ele­men­ti di segui­to indi­cati:

- La diga frangi­flut­ti sem­bra rap­p­re­sentare il pri­mo pas­so per la real­iz­zazione di un appro­do tur­is­ti­co nuo­vo, pre­vi­sione ques­ta per la quale non esiste alcu­na pre­vi­sione all’interno del Mas­ter­plan del­la Regione Toscana;

- L’ infra­strut­tura avrebbe una lunghez­za di cir­ca 190 ml., a fronte di una dis­tan­za di cir­ca 470 ml. dal­la pun­ta del Fanalet­to. Per­tan­to, non sarebbe in gra­do di pro­teggere l’approdo di Por­to Azzur­ro dal ris­chio di cor­ren­ti anomale e dal bloc­co del movi­men­to ondoso meteo- mari­no, scon­vol­gen­done la natu­ra e con l’elevata prob­a­bil­ità che lo stes­so diven­ti ricetta­co­lo di ins­ab­bi­a­men­ti. E’ da tenere in deb­i­ta con­sid­er­azione, per­al­tro, la cir­costan­za che lo scoglio del Fanalet­to risul­ta clas­si­fi­ca­to, come da pre­vi­sione di questo Comune aval­la­ta dal­la Regione Toscana, come zona di classe IV, con gra­do di peri­colosità geo­log­i­ca molto ele­va­ta, con con­seguente ris­chio di sfal­da­men­ti e ced­i­men­ti;

- Inoltre, la diga impedi­rebbe il rego­lare ricir­co­lo dell’acqua all’interno del­la baia di Mola, già forte­mente com­pro­mes­sa dagli scarichi dell’impianto di depu­razione del Comune di Capo­liv­eri;

- Il Comune, qualo­ra dovesse risultare nec­es­sario, ricor­rerà a stu­di meteo- mari­ni con oneri a pro­prio cari­co per suf­fra­gare la fon­datez­za delle pre­oc­cu­pazioni pri­ma dette in mer­i­to alle con­seguen­ze ambi­en­tali neg­a­tive del­la even­tuale diga frangi­flut­ti, anche se ritiene che la conoscen­za e l’esperienza di chi ha vis­su­to e vive quo­tid­i­ana­mente il mare ed il ter­ri­to­rio siano appor­ti obi­et­ti­va­mente inconfutabili di cui bisognerebbe ten­er con­to nel­la val­u­tazione com­p­lessi­va dell’opera e del suo impat­to.

Copia del pre­sente doc­u­men­to ver­rà inoltra­to agli Enti ed Organ­is­mi di segui­to elen­cati:
Pres­i­dente e Asses­sore all’Ambiente del­la Regione Toscana;
Pres­i­dente e Asses­sore all’Ambiente del­la Provin­cia di Livorno;
Al Min­is­tero dell’Ambiente;
Al Par­co Nazionale dell’Arcipelago Toscano;
Al Comune di Capo­liv­eri;
Alla Cap­i­tane­r­ia di Por­to di Porto­fer­raio e all’Ufficio Locale Marit­ti­mo di Por­to Azzur­ro;
Alle Asso­ci­azioni Ambi­en­tal­iste, Legam­bi­ente e Italia Nos­tra.

Doc­u­men­to con­di­vi­so nel­la sedu­ta del 20/5/2021

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