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Comitato Elba Salute: La nostra sanità applicata viaggia a velocità variabile

Da cuore pul­sante come impeg­no e deter­mi­nazione a seg­nare il pas­so per esi­tazioni e forse inde­ci­sioni.

La san­ità ter­ri­to­ri­ale, anche se ha anco­ra alcune cose da risol­vere come lo sposta­men­to del Con­sul­to­rio, sta viag­gian­do come un treno ad alta veloc­ità con le vac­ci­nazioni sia in sede, sia nei dis­tret­ti san­i­tari del­l’Iso­la. Di questo pas­so presto potremo dire al mon­do che l’El­ba è “COVID FREE”.

Chi viag­gia a veloc­ità sostenu­ta è anche la med­i­c­i­na d’e­mer­gen­za-urgen­za che si avvale di un alto numero di volon­tari qual­i­fi­cati e di ambu­lanze tipo “Bra­vo” e Med­ical­iz­zate; di un attrez­za­tis­si­mo Pron­to Soc­cor­so e di una Unità Oper­a­ti­va di Med­i­c­i­na Inter­na del­l’ospedale che insieme e per il lavoro che svol­go­no sono da con­sid­er­ar­si il “Cuore pul­sante del­la nos­tra San­ità”

Pron­to Soc­cor­so.

Ogni giorno decine di per­sone var­cano la soglia del Pron­to Soc­cor­so (P.S.) del nos­tro ospedale per essere curati. Il dolore toraci­co e quel­lo addom­i­nale sono le cause più fre­quen­ti per cui le per­sone si recano al P.S. Spes­so si trat­ta di sin­to­mi, altre volte di seg­nali reali di patolo­gie più gravi. Poi c’è la trau­ma­tolo­gia inci­den­tale con la patolo­gia orto­pe­di­ca. Molto fre­quente anche l’in­suf­fi­cien­za res­pi­ra­to­ria e l’ar­it­mia car­dia­ca. Dopo gli accer­ta­men­ti da pro­to­col­li con esa­mi diag­nos­ti­ci e anal­isi di lab­o­ra­to­rio i medici di servizio, se lo riten­gono nec­es­sario, richiedono la con­sulen­za di uno spe­cial­ista oppure trasferiscono il paziente all’U­nità Oper­a­ti­va di Med­i­c­i­na Inter­na del­l’ospedale. Sono fre­quen­ti acces­si non urgen­ti al P.S. che dovreb­bero essere gesti­ti in maniera mag­gior­mente appro­pri­a­ta pres­so altre strut­ture ter­ri­to­ri­ali. Se ne par­la da anni di acces­si impro­pri.

Unità Oper­a­ti­va di Med­i­c­i­na Inter­na

L’Unità oper­a­ti­va med­i­c­i­na inter­na di Porto­fer­raio (l’u­ni­ca Unità Oper­a­ti­va Com­p­lessa rimas­ta al nos­tro ospedale quin­di con il Pri­mario Dott. Cec­chet­ti) si prende cura di pazi­en­ti che gen­eral­mente arrivano dal pron­to soc­cor­so affet­ti da patolo­gie sis­temiche e da patolo­gie d’organo e di pazi­en­ti con seg­ni e sin­to­mi che neces­si­tano di inquadra­men­to diag­nos­ti­co. Per far­lo l’U­nità Oper­a­ti­va si avvale oltre ad un’area di med­i­c­i­na di Bas­sa inten­sità, di un’area di Alta inten­sità che accoglie pazi­en­ti acu­ti insta­bili che neces­si­tano di mon­i­tor­ag­gio con­tin­uo dei para­metri vitali, e un’area di Media inten­sità che accoglie pazi­en­ti acu­ti con para­metri vitali sta­bili, pazi­en­ti in cor­so di definizione diag­nos­ti­ca e pazi­en­ti sta­bi­liz­za­ti in atte­sa di dimis­sione o con neces­sità di com­pletare un per­cor­so edu­cazionale o di recu­pero delle con­dizioni cliniche. Le attiv­ità cliniche ven­gono ero­gate oltre che nell’ambito del­la degen­za anche in quel­lo ambu­la­to­ri­ale; l’unità oper­a­ti­va offre ambu­la­tori ded­i­cati di tipo internisti­co, endocrino­logi­co, pneu­mo­logi­co, reuma­to­logi­co, Doppler, dia­betol­o­go, car­dio­vas­co­lare con rifer­i­men­to in par­ti­co­lare alla cura dell’ipertensione arte­riosa.

Servizi ospedalieri che “Seg­nano il Pas­so”

Servizi o spe­cial­is­tiche non meno impor­tan­ti per la salute , la pre­ven­zione e la cura delle per­sone strana­mente sem­bra­no seg­nare il pas­so o sono qua­si dimen­ti­cati dal­l’Azien­da San­i­taria alla quale più volte ci siamo riv­olti per avere spie­gazioni in mer­i­to sen­za ottenere risposte.

E’ il caso del­la chirur­gia che pur attrez­za­ta e con per­son­ale qual­i­fi­ca­to molte volte non pos­sono inter­venire anche per sem­pli­ci oper­azioni per la man­can­za del­la rian­i­mazione intraospedaliera che il nos­tro ospedale in parte dispone vis­to che a noi Elbani non è con­ces­so una Ter­apia Inten­si­va.

E’ il caso dell’ ”Ospedale di Comu­nità” smo­bil­i­ta­to per far pos­to alla “Bol­la Covid” e che anco­ra oggi è costret­to ad assis­tere i suoi pazi­en­ti in due stanzette del repar­to di chirur­gia dove non è sta­to pos­si­bile inserire i due let­ti hos­pice. Ma il para­dos­so è che la “Bol­la Covid” è sta­ta sman­tel­la­ta las­cian­do libero il repar­to ma nes­suno dec­re­ta il ritorno del­l’u­tilis­si­mo “Ospedale di Comu­nità” nel­la sua sede nat­u­rale.

E’ il caso del­la “Cam­era Iper­bar­i­ca” costa­ta uno “ston­fo” per essere autono­mi anche nelle ter­apie per patolo­gie croniche e altro (OTI) ma per una non chiara gius­ti­fi­cazione quel macchi­nario stel­lare opera solo in urgen­za.

E’ il caso del­la Task Force mul­ti­dis­ci­pli­nare di medici in fase di com­po­sizione per i casi “Long Covid” cioè il mon­i­tor­ag­gio e la pre­sa in cari­co clini­ca­mente delle per­sone che han­no con­trat­to il Covid 19 in modo serio. Anco­ra oggi non abbi­amo infor­mazioni di inizio oper­a­tiv­ità.

Ambu­la­tori: le preno­tazioni sono un ricor­do.

Così come il servizio ambu­la­to­ri­ale per l’e­ma­tol­o­go, l’o­culista, il pneu­mol­o­go, il car­di­ol­o­go e altre spe­cial­is­tiche impor­tan­tis­sime ma non preno­ta­bili per agende di preno­tazioni chiuse. Se ne hai bisog­no puoi optare per la lib­era pro­fes­sione in ospedale (intramoe­nia) o riv­ol­ger­ti alle strut­ture pri­vate. In ambo i casi in pochi giorni sarai vis­i­ta­to. Se non hai pos­si­bil­ità eco­nom­i­ca NON ti curi e ti tieni il male.

Da questo nascono gli acces­si impro­pri al pron­to soc­cor­so.

Comi­ta­to Elba Salute.

(Francesco Semer­aro)

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