Ieri, dalle ore 12 alle 14, davanti alla sede della Giunta regionale toscana (Firenze, piazza Duomo), circa centocinquanta professionisti del settore matrimoni ed eventi privati hanno tenuto una manifestazione di protesta contro la mancata indicazione di una data per la ripartenza per le attività del comparto.
Ad organizzarla, in contemporanea con altre 11 capoluoghi di Regione, UNANIME, la confederazione delle associazioni di categoria del settore Matrimoni ed Eventi.
“Il governo — spiega Sandra Santoro della delegazione toscana di FEDERMEP, federazione dei matrimoni e degli eventi privati – ha indicato date per la ripresa di ogni tipo di attività, ma non per il nostro comparto. Una decisione incomprensibile che rischia di bruciare anche la stagione estiva, dopo 14 mesi di inattività. Tanto più incomprensibile perché non è stato preso in considerazione il protocollo per la ripartenza che è stato consegnato alla Conferenza delle Regioni. Perché vogliamo ripartire e vogliamo farlo in sicurezza”.
Tre le richieste sul tavolo: oltre a una ripartenza immediata dei matrimoni e degli eventi, l’ampliamento del fondo a sostegno delle imprese del settore, istituito, su richiesta di Federmep, dal decreto Sostegni, e un’accelerazione nella liquidazione dei ristori. Sullo sfondo una class action per il risarcimento dei danni subiti.
“Siamo professionisti responsabili, attenti ad ogni dettaglio. Compresa la sicurezza per i nostri clienti. Dopo oltre un anno di inattività chiediamo una cosa straordinaria: ricominciare a lavorare. Per questo serve subito un calendario delle riaperture, per consentirci di programmare le nostre attività”, conclude Sandra Santoro. In rappresentanza dell’isola d’Elba era presente Rossella Celebrini, delegata Federmep Isola d’Elba e addetta ufficio stampa della delegazione toscana. Il settore del wedding — ha sottolineato Rossella Celebrini — coinvolge oltre 7mila operatori economici e 50mila persone impiegate stabilmente, a cui si aggiungono stagionali e occasionali.
Nel 2019 sono stati organizzati oltre 20mila con un fatturato diretto di circa 1 miliardo (oltre 160 milioni di destination wedding, con la Toscana prima in Italia con il 30% del mercato, che si attesta intorno ai 550 milioni di euro di diretto). Il numero dei matrimoni è dimezzato con un fatturato calato del 90%. Delle nozze celebrate, molte hanno avuto un numero di ospiti limitato, altre hanno visto tenersi solo la cerimonia, con rinvio della festa.