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Sulle Aree Marine Protette Bertucci e Tenerini di Forza Italia sono lapidari: ” Bisogna sentire il popolo Elbano cosa ne pensa”

Il Respon­s­abile Dipar­ti­men­to Politiche Insu­lari Forza Italia Toscana, Adal­ber­to Bertuc­ci, insieme alla Respon­s­abile Dipar­ti­men­ti Forza Italia Toscana, Chiara Tener­i­ni, sot­to­lin­ea l’ impor­tan­za di una cor­ret­ta val­u­tazione per le Aree Marine Pro­tette. Leggen­do i prog­et­ti isti­tu­tivi delle AMP, sem­bra emerg­ere chiara­mente l’assoluta volon­tà di riper­cor­rere strade che non han­no dato e non daran­no nes­suna garanzia di suc­ces­so, come è sta­ta anche l’istituzione del PNAT. Anco­ra una vol­ta non si par­la delle cause prin­ci­pali del degra­do ambi­en­tale, di tut­to quel­lo che viene fat­to “a ter­ra” e che suc­ces­si­va­mente si river­sa in mare. Sem­bra che le orga­niz­zazioni, che imp­ie­gano tante energie per mobil­itare la pub­bli­ca opin­ione in dife­sa del­la natu­ra, non si inter­rogh­i­no su quali siano le cause reali dell’inquinamento sull’isola che loro stes­si denun­ciano. Per cam­biare rot­ta, oltre alla buona ges­tione dell’ambiente da parte dei sin­goli e alla cor­ret­ta infor­mazione da parte degli attivisti, è nec­es­sario che il Par­co ed i Comu­ni, ognuno nelle pro­prie aree di com­pe­ten­za, si impeg­ni­no a ver­i­fi­care e con­trol­lare le attiv­ità ter­restri e le loro con­seguen­ze sulle aree marine. Le AMP per come sono con­cepite, sono volte prin­ci­pal­mente a pre­clud­ere dalle stesse la pre­sen­za dell’uomo. Tut­ti sap­pi­amo che il degra­do ambi­en­tale e l’inquinamento non sono da attribuire alla sola pre­sen­za umana, ma alla cron­i­ca man­can­za sul ter­ri­to­rio di strut­ture e stru­men­ti per la depu­razione e bonifi­ca, oltre di stru­men­ti di con­trol­lo delle attiv­ità indus­tri­ali, i cui costi tut­tavia ven­gono car­i­cati nelle tasche di noi cit­ta­di­ni. Logi­co e preved­i­bile l’insorgere di dis­senso da parte del­la popo­lazione elbana, ver­so le AMP, e di rif­lesso l’indecisione delle Ammin­is­trazioni a schier­ar­si pro o con­tro di esse. Le AMP per legge neces­si­tano di un adegua­to con­trol­lo e sorveg­lian­za esec­u­ti­va e di bilan­cio, che si tra­duce in ulte­ri­ori costi vivi che van­no ad aggiunger­si a quel­li già pesan­ti per il man­ten­i­men­to del ter­ri­to­rio (bas­ta guardare sola­mente le prob­lem­atiche che sor­gono per la bonifi­ca e pulizia dei fos­si). Dob­bi­amo quin­di capire cosa prevede e come ver­rà appli­ca­ta la legge 979 del 31.12.1982 sulle AMP. Rite­ni­amo fon­da­men­tale il con­fron­to con il ter­ri­to­rio, rite­ni­amo indis­pens­abile l’ opin­ione dei cit­ta­di­ni elbani. L’estensione, la posizione geografi­ca e il tas­so di popo­lazione dell’Isola ren­dono le deci­sioni dei cit­ta­di­ni elbani parte inte­grante del futuro del ter­ri­to­rio e dell’ambiente. La nos­tra Iso­la è sit­u­a­ta geografi­ca­mente in un pun­to strate­gi­co e l’intrecciarsi dei diver­si inter­es­si eco­nomi­ci e politi­ci esterni, ha com­por­ta­to da sem­pre mod­el­li diver­si­fi­cati di svilup­po ed enor­mi cam­bi­a­men­ti. I ricor­di tor­nano per esem­pio alla chiusura del­lo sta­bil­i­men­to Ilva, alla demolizione del ponte Enny, alla nasci­ta del Gratta­cielo, e anco­ra al Res­i­dence Napoleon di Capo­liv­eri, alle case popo­lari di Rio Mari­na e alla zona indus­tri­ale delle Antiche Saline. Gli ammin­is­tra­tori che dan­no il loro ben­estare per la real­iz­zazione delle AMP, devono avere bene in mente che il con­cet­to di Par­co equiv­ale ad un uso lim­i­ta­to del ter­ri­to­rio, impos­to per la ges­tione razionale delle risorse da parte dell’Ente gestore las­cian­do i Comu­ni e i loro cit­ta­di­ni, sen­za alcu­na voce in capi­to­lo. Una vol­ta isti­tu­ito il Par­co Mari­no, ai Comu­ni che rien­tra­no nelle zone scelte, ver­rà impos­to di elab­o­rare prog­et­ti di carat­tere eco­logi­co com­pat­i­bile con le carat­ter­is­tiche ambi­en­tali del ter­ri­to­rio ed il suo man­ten­i­men­to o ripristi­no a liv­el­lo otti­male. Molti elbani, mem­o­ri delle molte promesse fat­te al tem­po dell’istituzione del PNAT e mai man­tenute, sono spaven­tati dal­la pos­si­bile creazione delle AMP che allo stes­so modo vedono solo come pre­sa­gio di molte proibizioni e divi­eti. Capis­co che si trat­ti di una scelta dif­fi­cile e car­i­ca di respon­s­abil­ità: L’Amministrazione dovrebbe con­sen­tire ai suoi cit­ta­di­ni, adeguata­mente infor­mati, di scegliere, per elim­inare tutte le incom­pren­sioni e dif­fi­den­ze da parte del­la nos­tra comu­nità che oggi si vede pro­porre un Area Mari­na Pro­tet­ta sen­za avere la min­i­ma percezione delle con­seguen­ze che ne pos­sono derivare.

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